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Modena - Visitare lo stabilimento di produzione della nuova e attesissima Alfa Romeo 4C permette di farsi un'idea chiara sul piano industriale di sviluppo della Casa di Arese. La nuova sportiva compatta a due posti secchi con motore centrale infatti non sarà un'auto come poteva essere la supercar 8C, una vettura prodotta in serie limitatissima, destinata a pochi fortunati clienti, ma rientra in un più vasto piano di rilancio del marchio del Biscione a livello mondiale e di sviluppo di nuove e sofisticate tecnologie, da trasferire in un secondo momento sulle future vetture della gamma tradizionale.
Della nuova 4C e del perché rappresenti una sorta di "banco prova di sperimentazione" per il costruttore italiano ne abbiamo parlato con Louis Carl Vignon, Head of Alfa Romeo EMEA, che ci ha spiegato anche perché sia stato scelto proprio lo stabilimento di produzione di Modena della Maserati per realizzare la nuova sportiva del Biscione.
Perché avete scelto proprio lo stabilimento di Modena per produrre l’Alfa Romeo 4C?
«Il motivo è presto detto. Per esprimerne tutto il potenziale della 4C, abbiamo scelto un sito produttivo che per tradizione e cultura ne interpretasse al meglio l’essenza. Qui infatti siamo nella terra delle sports car. A Modena la passione per l’auto si respira fin dalla culla, anche perché Maserati e Ferrari sono qui nel raggio di pochi chilometri. Qui c’è tutto quello che serve per produrle: la tradizione e la tecnologia, il saper fare e la passione».
Perché è nata l’idea di portare sul mercato una vettura sportiva a due posti come la 4C?
«Alfa Romeo è da sempre il Brand dei veri amanti dell’automobile. Il suo spirito e i suoi valori racchiudono tutto quello che c’è di bello nel guidare e nel “sentire” un’auto. Questi valori hanno preso forma in generazioni di Alfa Romeo indimenticabili come la 8C 2900 B Touring del 1938, interamente carrozzata in alluminio e indimenticata protagonista a Le Mans o la 1900 C52 "Disco Volante" del 1952, una vettura da 230 km/h che pesava solo 760 kg o ancora la 33 Stradale del 1967, elegantissima con le sue porte ad apertura verticale. E poi la 8C Competizione del 2007, l’Alfa Romeo stradale più veloce della storia – prodotta in serie limitata per la gioia di 500 appassionati in tutto il mondo o come la Giulietta del 2010 la prima Alfa Romeo a sviluppare e adottare la trasmissione TCT. Sono tutte auto che hanno segnato un’epoca, così come sarà anche per la 4C».
“La nuova 4C è l’interpretazione moderna del DNA del nostro marchio, una “driving machine” senza compromessi, una supercar tecnologica e sensuale, che offre emozione, precisione, agilità e prestazioni”
Che tipo di auto è la 4C?
«La nuova 4C è l’interpretazione moderna del DNA del nostro marchio, una “driving machine” senza compromessi, una supercar tecnologica e sensuale, che offre emozione, precisione, agilità e prestazioni. La 4C è un’auto dove tutto è progettato in funzione della piena emozione di guida. Per questo la “corsa contro il peso” è stata la nostra priorità assoluta. Il risultato è una delle auto più leggere del mondo».
Come avete fatto a contenere il peso entro la soglia degli 895 kg?
«Non abbiamo fatto altro che trovare la formula per combinare leggerezza ed efficienza esplorando soluzioni e materiali nuovi. Un lavoro di sviluppo legato a tecnologie avanzatissime, in molti casi derivate dalla Formula 1 o dal settore aeronautico. In questo lavoro abbiamo avuto il contributo di eccellenza di partner industriali italiani leader a livello mondiale nei componenti auto ad alte prestazioni, a partire da Magneti Marelli».
Qual è stata la risposta di pubblico dopo la presentazione della 4C?
«In un solo mese, dopo la presentazione a Ginevra, abbiamo ricevuto il doppio delle richieste rispetto alla disponibilità pianificata delle 500 Launch Edition previste per l’Europa. Questo anche grazie al fatto di essere una “supercar accessibile”: un’auto dalle prestazioni e dalla tecnologia uniche offerta al prezzo di un coupé sportivo. Un’accessibile, ma pur sempre un oggetto di desiderio…»
Il gran numero di richieste ricevute porterà ad aumentare la produzione?
«Direi “nì” nel senso che al momento abbiamo annunciato che la Launch Edition verrà realizzata in edizione limitata a 500 unità e tali rimaranno perché non sarebbe corretto nei confronti dei clienti dal momento che si tratta di un'edizione limitata. Per quanto riguarda la produzione degli esemplari normali le previsioni di vendita sono molto buone. Avendo una capacità di produzione fino a 3.500 unità all’anno vedremo in futuro, quando avremo lanciato la vettura su tutti i mercati, ovvero non prima dell’anno prossimo, quanti esemplari sarà necessario produrre in base alla domanda».
“Con la 4C, che segnerà il ritorno del Biscione negli Stati Uniti, e con i prossimi modelli previsti dal nostro piano di prodotto, Alfa Romeo si propone come un marchio globale che compete nel cuore del mercato Premium”
Ci avete detto di aver già ricevuto una risposta molto convincente da parte dei clienti. Da quali Paesi arrivano il maggior numero di ordini?
«La 4C è una macchina per appassionati. I maggiori ordini quindi sono arrivati da quei Paesi dove c’è una grande tradizione per l’automobile come l’Inghilterra, la Svizzera e la Germania. Francia e Italia comunque non sono lontani».
Perché definite la 4C un'auto "accessibile"?
«Abbiamo definito la 4C “accessibile” perché il prezzo della Launch Edition è di 60.000 euro e a questa cifra attualmente non si può trovare la stessa tecnologia sul mercato. È il rapporto prezzo-prestazioni che rende quest’auto realmente unica».
Come cambia il marchio Alfa Romeo con l’arrivo di una sportiva come la 4C?
«Cambierà tutto. Con la 4C, che segnerà il ritorno del Biscione negli Stati Uniti, e con i prossimi modelli previsti dal nostro piano di prodotto, Alfa Romeo si propone come un marchio globale che compete nel cuore del mercato Premium. Lo fa sviluppando le sinergie tecnologiche ed industriali, con i brand Premium del Gruppo, in particolare Maserati. Lo fa con la forza della sua storia, della sua capacità di innovazione e della sua notorietà in tutto il mondo. E lo fa cominciando da un’auto con un altissimo livello di qualità e di raffinatezza tecnologica».
La 4C è da considerarsi un'auto come la 8C, una serie limitata a parte, riservata a pochi, o come una vera e propria vettura della vostra gamma?
«Direi senza dubbio la seconda delle due possibilità. La 4C infatti segna l’inizio di una nuova era per Alfa Romeo. È un’auto globale, che segna il ritorno del nostro marchio negli Stati Uniti e che ci permetterà poi di espanderci ulteriormente in territtori dove oggi non siamo presenti come nell’Asia-Pacifico. Quest’auto per noi rappresenta veramente il flagship. È chiaro che questa macchina alza l’asticella del valore del nostro brand e quindi ci costringerà ad essere coerenti anche con le future auto che andremo a realizzare».
In futuro potebbe arrivare anche in versione roadster?
«Non escludiamo nessuna opzione, per ora ci stiamo concentrando sulla coupé».