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Sono trenta gli iscritti nel registro degli indagati per il crollo del viadotto Scorciavacche, sulla statale 121 che collega Palermo ad Agrigento. Tra questi figurano anche il direttore generale di Anas Sicilia, Salvatore Tonti, e i responsabili del collaudo. La rampa cedette a gennaio, pochi giorni dopo l’inaugurazione, avvenuta la Vigilia di Natale dello scorso anno. Gli avvisi di garanzia sono stati emessi dalla procura di Termini Imerese, che ha chiuso le indagini in merito al cedimento strutturale chiedendo un incidente probatorio. L’ipotesi di reato è di attentato alla sicurezza dei trasporti.
L’inchiesta, coordinata dal procuratore Alfredo Morvillo, avrà il compito di chiarire le cause del crollo e la responsabilità dell’Anas, ente incaricato dell’alta sorveglianza sui lavori. Oltre a Tonti e i membri dell’ufficio preposto a questa funzione, sono indagati anche i responsabili tecnici e amministrativi della società Bolognetta, contraente generale dell’opera di ammodernamento della statale, nonché quelli della Icoler srl, cui erano stati affidati i lavori di realizzazione del rilevato in terra rinforzata. Sotto accusa anche gli esperti chiamati ad occuparsi della progettazione del lotto e i presidenti dell’organo di collaudo.