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La notizia, largamente anticipata, è che per le Festività di fine anno l’Italia diventa in zona rossa: soprattutto a Natale e Capodanno ci si trova con una forte limitazione agli spostamenti non solo delle auto sulle strade ma anche dei singoli cittadini. A piedi, in bici, monopattino e moto, o con i mezzi: bisogna rispettare le dure regole per limitare la pandemia. Quella che in ogni caso a gennaio e febbraio continuerà a “correre” libera, lei, facendo altri danni sanitari e sociali.
Venendo al pratico degli spostamenti possibili, vediamo cosa si può fare e dove si può andare in queste settimane, secondo il Governo presieduto da Conte e criticato da Salvini. È vero che nonostante si scriva zona rossa, si legge “Liberi tutti”? Assolutamente no, però in sostanza per molti sarà così, nonostante i controlli e le multe possibili lungo le strade e le autostrade. Le regioni d’Italia sono tutte zona rossa, senza eccezioni. Però solo pochi giorni e nemmeno consecutivi: dal 24 al 27 dicembre, poi dal 31 dicembre al 3 gennaio e infine il 5 e 6 gennaio. Dal 28 al 30 dicembre e il 4 gennaio, l’Italia sarà in zona arancione.
Un’alternanza discutibile per molti ma che impone soprattutto nei giorni rossi e non negli altri, che torneranno poi gialli in gran parte d'Italia, di non spostarsi: nemmeno all’interno del Comune. Ovviamente non è un divieto assoluto, ci si muove ugualmente anche durante le Festività in zona rossa per lavoro, se l’attività è concessa, per motivi di salute e di prima necessità, con la nota autocertificazione. Quella che trovate a questo link e a fondo pagina. Vari i negozi chiusi, mentre i bar e i ristoranti fanno servizio d’asporto e consegna anche fin tardi, alle 22.00, durante i giorni di zona rossa.
La novità concessa durante un momento di lockdown con zona rossa è la cosiddetta “socialità minima " dovuta per Natale. Giusto o sbagliato che sia, ecco l’atteso “liberi tutti” che la gente voleva e i politici sventolano. Per accontentare un po’ tutti le regole variano rispetto al nome: anche durante le Feste via libera agli spostamenti verso le abitazioni private, senza motivo di prima necessità. Occhio però, vale spostarsi solo nella propria Regione e non più di due persone adulte alla volta (non contano i minori di 14 anni e i disabili). Macchinosa la regola e ancor più il dettaglio. Tutti liberi di far festa con due parenti e amici che vengono anche da fuori provincia ma, non solo gli “esterni” devono essere massimo due, anche l’orario è limitato: permesso uno spostamento di visita al giorno fra le ore 5.00 del mattino e le 22.00. Come dire, OK al cenone con i bimbi senza far tardi (oppure si dorme pure insieme, volendo).
Diverse le regole per i giorni dove l’Italia è colorata di arancione: spostamenti liberi nel proprio Comune, mentre per uscire serve ragione valida e autocertificazione (link download). Altra deroga rispetto alla teoria del passato anche qui. Nei piccoli Comuni con meno di 5.000 abitanti, ci si sposta liberamente in un raggio di 30 km. Altro dettaglio non facile da far capire a tutti nel Bel Paese però: liberi tutti di uscire dal piccolo Comune ma non di andare nel capoluogo, anche se vicino, altrimenti aumenterebbe l’affollamento dei grandi centri già saturi per il periodo con i loro molti residenti. Anche nei giorni di zona arancio bar e ristoranti erogano servizi di asporto e consegna, mentre i negozi sono aperti fino alle 21.00.