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Mentre Renault è gestita da De Meo e comincia a beneficiare dell’apprezzamento di nuova Twingo Electric (a breve il primo test sui strada, nella sezione PROVE di automoto.it) l’ex-capo del colosso ha i suoi problemi, da gestire, non senza dire la sua.
Primo tra tutti il processo intentato da Nissan che è iniziato in Giappone. Si parla di risarcimento pesante, quasi 100 milioni di dollari, per i danni secondo i giapponesi infitti alla società dall’ex responsabile per via di attività illegali. Accuse pesanti, per un dirigente massimo come era Ghosn: immobili e jet aziendali sfruttati a scopo personale, persino versamenti economici.
Intanto gli avvocati di Ghosn lo difendono a spada tratta, confidenti del fatto che lui sia “uscito” o meglio dire fuggito dal Giappone e non rischi di finirci, in galera. Addirittura lo stesso Ghosn denuncia Nissan e si preparerebbe a chiedere risarcimenti, per mancato reddito: 18 milioni di dollari.
Nell’ultimo periodo alcuni media riportano dichiarazioni pesanti di Goshn, che è confinato in Libano ma dovrebbe saperla lunga, sulla brutta fine che faranno molte aziende auto poco lungimiranti e quindi vittima dei cannibali. Al contrario di Tesla, a cui Ghosn riconosce ottimi risultati anche in pandemia.
IF