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A inizio anno, qui su automoto.it, abbiamo parlato di debutto dell’euro nel 2002 e di come sono cambiati i listini, delle autovetture in Italia. Oggi riprendiamo il filone, ricordando di come in breve quel periodo iniziale di convivenza, tra lira ed euro, si andò esaurendo nei primi mesi di quell’anno. Proprio con la fine del mese di febbraio. Oltre alle auto, da comprare, il tema della mobilità poneva e pone i costi di carburante, per rifornire e dei mezzi di trasporto.
A vent’anni di distanza quanto sono cambiati, per gli italiani, questi costi? Secondo una indagine recente (fonte Consumerismo No Profit e Centro Ricerca e Studi Alma Laboris Business School) i prezzi ai tempi di fine uso della lira e quelli odierni sono parecchio distanti. Il costo del pieno all'auto è secondo i casi anche più che raddoppiato per vari e noti motivi (la benzina era a 1,05 € in media, il gasolio 0,87 €) ma anche i biglietti del pullman non sono da meno per incremento.
Il ticket delle linee milanesi, per esempio, è passato da 1.500 lire (0,77 euro) a 2 euro: +159,7%. Vero è che sono saliti anche gli stipendi e il reddito, in Italia, ma non così tanto.
Retribuzione media al debutto della moneta unica, riporta lo studio citato, equivalente a 19.500 euro annui. Oggi poco oltre i 29.000 euro (lordi): l’incremento non è paragonabile a quelli di molti dei costi per la mobilità in senso classico.
Eppure il mondo e la società, pandemia a parte, sono sempre stati in crescente movimento con una domanda e un'offerta che si sono rincorse e la seconda che, in teoria, differenziandosi avrebbe potuto divenire più accessibile per competizione di alternative.