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Si è risolta in pochi giorni (quasi un miracolo considerando i tempi di reazioni della burocrazia italiana) la querelle relativa ai documenti originali dei veicoli storici, che con l’avvento del Documento Unico rischiavano di essere distrutti, perdendo quindi in un colpo solo un’importante forma di conoscenza e cultura legata al mondo del collezionismo d’epoca.
Ora, con la circolare 14.794 del 27 maggio, la Direzione Generale della Motorizzazione ha emesso una nuova direttiva con importanti precisazioni in merito al Decreto Legislativo 98/2017 che regola il Documento Unico di Circolazione e Proprietà, precisazioni che saranno oggetto di recepimento nell’aggiornamento delle “schede tematiche”, in occasione del prossimo avvio della terza fase di attuazione della riforma.
In particolare, la direttiva contiene una nota specifica destinata ai veicoli di interesse storico e collezionistico, per i quali l’ASI (Automotoclub Storico Italiano) ed altre associazioni come anche la FMI (Federazione Motociclistica Italiana) avevano sollevato il problema della distruzione dei documenti originali dovuta alle nuove procedure telematiche.
Le proposte per evitare la perdita di un importante “corredo storico” dei veicoli sono state accolte: in particolare, i libretti di circolazione ed i fogli complementari non verranno trattenuti, né distrutti e neppure annullati.
«Siamo grati al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e alla Direzione Generale della Motorizzazione per la grande sensibilità dimostrata nei confronti del motorismo storico - ha commentato Alberto Scuro, presidente dell’ASI - Hanno ascoltato le nostre istanze e preso in considerazione i suggerimenti per la salvaguardia del patrimonio storico. Siamo sicuri che il dialogo proseguirà anche in futuro, nell’ambito di un tavolo di lavoro che vedrà riunite le istituzioni competenti e gli enti certificatori, con l’obiettivo di tutelare i veicoli storici».
Questa, nel dettaglio, la nota della circolare riferita ai veicoli di interesse storico e collezionistico (art. 60 C.d.S.):
"Al fine di salvaguardare il valore storico e collezionistico dei documenti di circolazione e di proprietà dei veicoli che, in base ai dati presenti nell’ANV (Archivio Nazionale Veicoli), risultano classificati come tali in base alla iscrizione in uno dei registri previsti dall’art. 60, comma 4, C.d.S., o che siano stati costruiti o immatricolati per la prima volta almeno trenta anni fa, tutte le operazioni gestite con le nuove procedure e che danno luogo all’emissione del DU (trasferimenti di proprietà, reimmatricolazioni, aggiornamenti con rilascio di nuovo documento di circolazione), devono essere gestite secondo le seguenti modalità: nel fascicolo digitale deve essere acquisita l’immagine pdf del documento di circolazione originale, al quale non va praticato il taglio dell’angolo superiore destro; il documento originale è restituito al nuovo proprietario senza apposizione di alcun segno (timbro, tagliando autoadesivo o altro) di annullamento; analogamente è restituito, con le stesse modalità, il foglio complementare dopo averlo scansionato e acquisito nel fascicolo senza taglio dell’angolo superiore destro”.