Veicoli storici: ora le revisioni sono più semplici

Veicoli storici: ora le revisioni sono più semplici
Pubblicità
Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Un decreto del Ministero rende meno complicata la revisione periodica per i modelli di interesse storico e collezionistico
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
11 novembre 2021

Diventa più facile la revisione di un veicolo rientrante nella categoria di interesse storico e collezionistico immatricolato entro il 1° gennaio 1960: infatti, basta presentarlo in qualsiasi officina autorizzata e non più, come in precedenza, solo nei centri provinciali della Motorizzazione Civile.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile è venuto incontro alle richieste del mondo dei collezionisti e dell’ASI (Automotoclub Storico Italiano), la più grande associazione di settore: lo spostamento, spesso per diversi chilometri, di un veicolo ultra-cinquantennale non è sempre di facile gestione.

D’ora in avanti, inoltre, sarà necessario rivolgersi presso le sedi provinciali della Motorizzazione solo se il mezzo storico non può affrontare le prove sui rulli dinamometrici delle officine: in questo caso, i controlli della frenata si svolgeranno con un dispositivo GPS ed il veicolo alla velocità di almeno 40 km/h, per calcolare una decelerazione superiore a 4,5 metri al secondo.

E non è tutto: nel nuovo decreto è inserita anche la deroga al controllo delle emissioni per i veicoli costruiti prima del 4 agosto 1971.

«Si conclude un lungo percorso - spiega Alberto Scuro, presidente ASI - che la nostra associazione stava portando avanti da anni con la collaborazione della Motorizzazione. L’emanazione del provvedimento, già previsto e dettagliato a fine 2019, è arrivata finalmente alla firma del Ministro Enrico Giovannini. I veicoli storici costituiscono un patrimonio culturale da promuovere, difendere e tutelare. Ridurre la burocrazia e semplificare le procedure per mettere in regola la propria auto o la propria moto classica vale più di incentivi economici».

Argomenti

Pubblicità