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Il mercato dei veicoli commerciali, quelli con portata fino a 3,5 tonnellate, ha riportato in Italia a novembre 18.187 immatricolazioni, corrispondenti ad un confortante +10% rispetto allo stesso mese del 2019.
Eppure, come riporta nelle sue analisi il Centro Studi e Statistiche dell'Unrae, malgrado tale risultato nel cumulato dei primi undici mesi siamo al -15,6%, con 142.310 veicoli immatricolati, con oltre 26.000 unità mancanti rispetto alle 168.642 del gennaio-novembre 2019.
L’analisi del mercato dei primi dieci mesi (con dati ancora provvisori a causa dei ritardi di immatricolazione) mostra un’attenuazione delle flessioni a doppia cifra di tutti i canali di vendita: i privati flettono del 14,4%, con una quota che acquisisce sale di circa 1 punto percentuale, arrivando al 22,2% del totale;
il noleggio, al 31,2% di quota, recupera tre decimali rispetto al gennaio-ottobre 2019, con una flessione in volume del 17,8%, determinata dal calo del 30,3% del breve termine, dalla riduzione del 14,8% del lungo termine (la parte più significativa del noleggio degli autocarri) e dalla flessione del 18,4% delle autoimmatricolazioni uso noleggio, effettuate da Concessionari e Case auto; infine, le società, con oltre 15.000 immatricolazioni perse da gennaio ad ottobre, scendono ad una quota del 46,6% (-1,4%).
Forti flessioni a doppia cifra caratterizzano le motorizzazioni tradizionali, il GPL e il metano: la benzina perde l’1,5% scendendo al 3,5% di quota, il GPL dimezza i volumi immatricolati e si ferma all’1,3% ed il metano al 3,1% del totale (-0,3%); ovviamente la maggioranza assoluta del comparto è detenuta dai veicoli diesel, che sono all’88,5% del totale, mentre gli elettrici confermano lo 0,7% di rappresentatività; forti crescite, infine, sui registrano per i veicoli ibridi, che si attestano oggi al 2,9% di quota rispetto dallo 0,3% di un anno fa.
Sostanzialmente stabile, infine, la CO2 media ponderata, attestata in gennaio-ottobre a 162,7 g/km rispetto ai 162,4 dello stesso periodo 2019.
«Il risultato del mese - commenta Michele Crisci, presidente dell'Unrae - conferma la nostra stima di un mercato 2020 in calo di quasi il 14% a circa 163.000 veicoli commerciali immatricolati, con una perdita di oltre 25.000 unità rispetto alle 188.633 dell'intero 2019. Nonostante l'incremento dell'e-commerce e delle consegne a domicilio che hanno fornito un contributo alla domanda dei veicoli commerciali leggeri, come visibile dal recupero dei furgoni, la flessione in termini annui resta consistente e in doppia cifra. I cassoni, che insieme ai furgoni coprono oltre l'80% delle vendite, essendo legati alla frenata degli investimenti di industria e costruzioni, dovrebbero evidenziare la perdita maggiore fra le carrozzerie a fine 2020. Una contrazione così sostenuta del mercato dei veicoli da lavoro continuerà inevitabilmente a rallentare il necessario processo di rinnovo del nostro parco circolante ancora molto anziano che, ai ritmi attuali, impiegherebbe ben 24 anni per essere interamente sostituito».