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Tavullia (PU), 26 ottobre 2023 - «Guidare la macchina è meno estremo», racconta il pilota e campione mondiale Valentino Rossi nel reportage esclusivo a firma di Moreno Pisto, direttore della testata giornalistica MOW (mowmag.com), durante il weekend in Catalunya per il Fanatec GT World Challenge Europe insieme al team WRT. Il pilota di Tavullia, dopo 9 titoli mondiali nel motomondiale e una carriera sportiva che lo ha reso un mito globale, spiega il differente impegno fisico che richiede la guida su quattro ruote: «Guidare la macchina è meno estremo. Con la MotoGP bisogna allenarsi un sacco, uno che ha quarant’anni paga uno svantaggio rispetto a chi ne ha venti. Sai, in questo periodo ho cambiato molto il mio metodo, però il bello è che sto continuando ad allenarmi con tutti i ragazzi dell’Academy: le giornate a Misano Adriatico, a Portimao, al Ranch… Di base sono io il loro allenatore sulla moto, ma la parte in palestra, ecco, l’ho ridotta». Alla domanda del magazine di AM Network, MOW, circa il motivo che lo spinge a gareggiare, Rossi risponde: «Lo faccio perché ho voglia di correre. È stato veramente un toccasana smettere con le moto, ma se fossi rimasto a casa sarebbe stata tosta. Il prossimo anno nel WEC faremo molti spostamenti fuori dall’Europa, per via del jet lag sarà più dura però dai, vuoi mettere? Andremo anche a San Paolo, dove non sono mai stato».
Rossi precisa anche perché non rimpiange l'agonismo della MotoGP: «Venti gare cominciavano a essere un peso, non c’è più uno stop. Quando se ne facevano quindici era diverso, e comunque da metà novembre a metà gennaio non facevi niente. Adesso finisci il 27 novembre e già il 7 dicembre ricominci ad allenarti. Troppo stress. Qui, quando abbiamo vinto a Misano, un quarto d’ora dopo la gara ero già nel box con i miei amici e il team a bere e a far casino. Ma se vinci una gara di MotoGP prima devi fare il podio, poi le conferenze stampa, poi altri incontri e solo dopo due ore e tre quarti torni nel box ancora con la tuta: diciamo che il bello della vittoria è un po’ passato. Ti fanno l’applauso, certo, ma l’adrenalina è scesa». Nel reportage, Valentino Rossi sottolinea l'intenzione di vincere una gara del campionato mondiale endurance il prossimo anno e chiude a qualsiasi possibilità di un ritorno in sella alle motociclette di MotoGP: «Impossibile. Al massimo posso tornare come commentatore - precisa il nove volte campione del mondo - a me piacerebbe farlo. Soprattutto la Sprint con Sanchio e Meda, sarebbe divertente. Però quando vado alle gare mi piace ancora seguirle in pista, dal vivo vedi quell’ultimo pelo».
Valentino Rossi dettaglia su MOW anche alcuni aspetti inediti del proprio privato, a partire dalle attuali letture preferite: «Mi piacciono molto i gialli. Ho letto quello di Salvatore Esposito di Gomorra e quello di Maggioni, "La calda estate", un giallo su Milano e adesso uno bello di Nicola Lagioia, "La città dei vivi". Questo mi sta piacendo di brutto, va dritto al punto». Valentino Rossi su MOW illustra anche il differente impegno fisico che richiede la guida su quattro ruote rispetto alla motocicletta: «Guidare la macchina è meno estremo. Con la MotoGP bisogna allenarsi un sacco, uno che ha quarant’anni paga uno svantaggio rispetto a chi ne ha venti.» Sempre nel reportage pubblicato in esclusiva da mowmag.com, Valentino Rossi si sbilancia su un futuro secondogenito insieme alla propria compagna: «Ma è vero che avere una bimba dà più gusto di un maschio?» ha domandato infatti il pesarese al direttore di MOW, Moreno Pisto, che è padre di quattro figli, aggiungendo: «Ah, è solo diverso, ma è lo stesso una figata. Mi piacerebbe averne uno tra un po’, vediamo».
Il reportage Dentro la testa di Vale di Moreno Pisto è disponibile in tre puntate solo su MOW nella nuova sezione Journal a partire da giovedì 26 novembre, ore 16:00.