Valente, DS: «Restyling per DS 4 e DS 3. Poi inizieremo a fare sul serio»

Valente, DS: «Restyling per DS 4 e DS 3. Poi inizieremo a fare sul serio»
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Andrea Valente, DS Brand Development Director, ci ha parlato delle prossime novità e degli ambiziosissimi piani di sviluppo del marchio premium francese
20 aprile 2015

Milano – I sessant'anni di un modello leggendario come la Citroen DS hanno offerto al neonato marchio DS l'occasione ideale per partecipare alla Design Week milanese, da sempre luogo d'elezione per quanto riguarda lo stile e l'avanguardia tecnologica. Andrea Valente, DS Brand Development Director, ci ha parlato delle prossime novità e degli ambiziosissimi piani di sviluppo del marchio premium francese.

 

Perché DS alla Milano Design Week?
«Uno dei valori chiave del nostro nuovo marchio DS è senza dubbio lo stile. Quale occasione migliore della Milano Design Week quindi per mostrare la nostra nuova DS 5?»

 

Com'è cambiata la DS 5 con questo restyling di sostanza?
«La nuova DS 5 è la prima, vera DS. Scompare qualsiasi legame di parentela con Citroen, con la nuova calandra. È un'auto dal design molto forte, con una tecnologia innovativa e un a dinamica di guida sorprendente. E poi ha una cura per il dettaglio e la qualità veramente fuori dal normale».

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La calandra DS sostituirà il Double Chevron anche su DS 4 e DS3. In apertura Andrea Valente, DS Brand Development Director

 

A differenza di molti altri marchi premium della storia recente (pensiamo ai giapponesi) DS ha dalla sua parte una storia e una tradizione veramente importanti...
«Sì, è proprio così. Tutti i valori della nuova DS 5 li ritroviamo tali e quali nella bellissima Citroen DS 20 del 1974 che abbiamo esposto qui a Milano. La prima DS è stata un'auto assolutamente avanguardistica, e lo dimostra la sua estrema longevità. Nata nel '56 ed è rimasta in produzione praticamente 20 anni, fino a metà degli anni '70. Per questo il nostro slogan oggi è “Spirit of Avant-Garde”, vogliamo continuare ad essere all'avanguardia, ad esplorare territori dove altri costruttori automobilistici non arrivano ed offrire un'alternativa al premium classico».

 

La DS 5 è il primo modello della nuova era. Quale sarà il secondo? E il terzo?
«Il piano è veramente ambizioso. Adesso è arrivata la prima, a fine anno arriverà la seconda, ovvero la DS 4 restyling, che seguirà le orme della DS 5 abbandonando ogni legame con Citroen. All'inizio dell'anno prossimo poi ci sarà il terzo modello, ovvero il restyling della DS 3 che verrà aggiornato con gli stilime DS. Dopodiché arriveranno le nuove creazioni del marchio DS e sapremo sorprendervi. Entro il 2020 lanceremo sei nuovi modelli globali».

Il nostro slogan oggi è “Spirit of Avant-Garde”, vogliamo continuare ad essere all'avanguardia

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Anche i concessionari dovranno specializzarsi sempre più. Alla fine avremo dealer interamente dedicati al marchio DS?
«L'obiettivo finale sarà quello di avere una rete interamente dedicata a DS. Oggi ci appoggiamo ancora alla rete Citroen, anche se stiamo specializzando una serie di venditori per comunicare in maniera completa il valori del marchio DS. Questa fase durerà ancora un paio d'anni, poi potremo iniziare a vedere le due reti che si separano».

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Una delle meravigliose DS in mostra a Milano durante la Design Week

 

DS avrà tecnologie dedicate?
«Da oggi in poi tutte le nuove tecnologie del Gruppo PSA, comprese le motorizzazioni, arriveranno prima su DS, per poi approdare a cascata sugli altri due marchi Peugeot e Citroen. Anche per questo aspetto DS sarà il marchio all'avanguardia».

 

Quando parlate di mercato globale intendete anche nuovi mercati rispetto a quelli in cui opera attualmente PSA? Magari agli Stati Uniti?
«Al momento stiamo attraversando una fase in cui dobbiamo rimettere in salute i conti del Gruppo. Quando avremo superato questa fase, si potrà pensare ad alto. È chiaro che ci sono altri mercati interessanti, con volumi importanti. La priorità però ora rimane consolidare il Gruppo».

Oggi non siamo interessati a produrre un'auto da 500 CV, non andiamo in questa direzione

 

DS sembra molto più interessato ai concetti di eleganza e comfort che a quello di sportività. È proprio così? D'ora in avanti le sportive continuerà a proporle soltanto Peugeot?
«Per ora quello che cerchiamo di trasmettere con le nostre vetture è comfort e piacere di guida. Piacere di guida che passa anche attraverso a motorizzazioni interessanti, potenti e ricche di coppia. Oggi però non siamo interessati a produrre un'auto da 500 CV, non andiamo in questa direzione. Vogliamo fare un premium che sia alternativo ai marchi tedeschi, per un cliente che cerchi qualcosa di diverso dai classici canoni di questo mondo».

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La rinnovata DS 5

 

Diamo qualche numero. Quanto conta DS oggi in Italia e quanto vuole crescere con il rilancio?
«In Italia oggi si vendono tra le 5 e le 6.000 unità all'anno e la DS 5 occupa una quota di mercato sulla gamma del 20-25%. Chiaramente noi puntiamo a fare sempre di più, visto che abbiamo messo in piedi un piano veramente ambizioso. Però sarà una crescita graduale, perché prima dobbiamo consolidare il marchio. Quando poi arriveranno i modelli del nuovo piano di prodotto inizieremo a crescere molto di più».

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