Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Si parla spesso di auto connesse e con il 5G di nuovi collegamenti utili, non solo tra veicoli ma anche con le infrastrutture. La frontiere del C-V2X aprono a molti servizi e sistemi utili per la sicurezza di veicoli e pedoni, ma anche per la gestione di sistemi casalinghi e della corrente. L’ultimo progetto di cui si parla, è quello che sta per avviarsi a San Diego, negli USA. Qualcomm testerà tecnologia dei veicoli connessi su strade locali. Il cosiddetto C-V2X che include vehicle-to-vehicle (V2V) vehicle-to-infrastructure (V2I), vehicle-to-pedestrian (V2P) e vehicle-to-cloud (V2C).
Dal punto di vista pratico l’infrastruttura stradale lungo alcuni chilometri di San Diego collega semafori e vari dispositivi di monitoraggio del traffico. Oltre che in California, Qualcomm ha accordi anche con il Colorado e la Virginia, per testare connessioni tra veicoli e infrastrutture. Questi “passi verso le auto 5G” che vedono al momento come obiettivo la riduzione di incidenti e ingorghi, portano dritto verso una potenziale guida autonoma.
Le amministrazioni locali sembrano felici di aprire a queste tecnologie, che rendono più facili alcuni percorsi dando per esempio in vettura conti alla rovescia dei semafori, avvisi su punti ciechi, velocità consigliata in caso di maltempo, o in certe curve. A bordo di una vettura connessa in 5G con infrastruttura evoluta, come noi stessi abbiamo provato in quel di Torino lo scorso anno (link - solo per test dimostrativi, non permanenti) arrivano anche avvisi per evitare pedoni nascosti o ciclisti in movimento non visibili a occhio nudo.
Oltre negli USA, il C-V2X verrà sviluppato e testato anche in Cina e la stessa Ford includerà la tecnologia nei propri mezzi entro un paio di anni.