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ll Governatore del Michigan, Gretchen Whitmer, ha dato il nulla osta alla riapertura delle fabbriche nel proprio Stato a partire da lunedì 11 maggio, sbloccando de facto buona parte del settore automotive statunitense. «Non siamo ancora usciti dall'emergenza, ma questo è un passo in avanti importante, ha spiegato Whitmer, che ha prolungato però le disposizioni di isolamento per chi può lavorare da casa fino al 28 maggio. «Mentre continuiamo a ripristinare gradualmente vari settori della nostra economia, continuerò a lavorare senza sosta affinché le nostre aziende implementino le misure necessarie a proteggere i consumatori», ha aggiunto Whitmer.
General Motors e FCA avevano annunciato l'intenzione di riprendere le attività produttive negli USA dal 18 maggio, spiegando che i fornitori avrebbero dovuto avere il tempo necessario per prepararsi a queste tempistiche. Lo stop imposto dal Michigan aveva interrotto la produzione del settore automotive in tutti gli Stati Uniti, visto che molti fornitori chiave per la filiera hanno sede proprio in Michigan. I lavori di preparazione alla ripresa della produzione erano già cominciati, ma serviva il via libera del Governatore.
Diverse sono le modalità di ripresa di diverse case straniere, che, sfruttando l'assenza di rappresentazione nei propri impianti, stanno già riaprendo i battenti. Mercedes ha riaperto il 27 aprile la fabbrica di Tuscaloosa, in Alabama; Volkswagen ha ricominciato la produzione a Chattanooga, in Tennessee, il 3 maggio; e BMW il 1° maggio ha aperto i battenti dell'impianto di Spartanburg, nella Carolina del Sud. Il 4 maggio è stata la volta della riapertura degli stabilimenti di Toyota, Hyundai e Kia.