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Sono scattati da oggi i dazi USA alle importazioni dall’Italia di formaggi e liquori, approvati dal WTO come risarcimento per gli aiuti di stato elargiti dall'UE al consorzio europeo Airbus che secondo gli Stati Uniti hanno penalizzato l’americana Boeing.
Le tariffe doganali aumenteranno per questi prodotti tipici del 25%, ma l’Italia può tirare un sospiro di sollievo per quanto riguarda molti prodotti industriali, al contrario di quelli esportati oltreoceano dagli altri maggiori paesi europei come Germania, Francia, Regno Unito e Spagna, che invece sono stati inclusi nella lista dell’amministrazione Trump da sottoporre alla stangata.
Tira anche un sospiro di sollievo l’industria dell’automobile di tutto il Vecchio Continente, esclusa dall’aumento delle tariffe doganali disposte dall’amministrazione Trump.
Secondo quanto ha spiegato Lawrence Kudlow, consigliere economico di Trump, in un incontro all’ambasciata italiana sui rapporti USA-Italia che ha seguito l’incontro tra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e Donald Trump, la decisione di non includere le automobili europee è stata presa per non penalizzare l’Italia.
«Il mio presidente ieri ha detto a Mattarella che gli Usa non vogliono imporre tariffe sulle auto europee, distruggerebbero in particolare l'economia tedesca ma danneggerebbero anche quella italiana. Ho preso nota perché è la prima volta che l'ho sentito dire con chiarezza», ha dichiarato Kudlow.
«Puntiamo alla definizione di soluzioni negoziali in grado di rafforzare le nostre relazioni. Le tensioni commerciali non giovano ad alcuno. Riteniamo che una reciproca imposizione di dazi sia controproducente e dannosa per entrambe le nostre economie. Vorrei aggiungere che condividiamo con gli Stati Uniti la convinzione dell’opportunità che l’Organizzazione Mondiale del Commercio venga riformata per renderla più efficiente e più efficace», ha dichiarato il Presidente Mattarella dopo l'incontro con Trump.