USA, FCA, Ford e GM rimandano la ripresa della produzione al 18 maggio
Ford, General Motors e FCA rimandano la ripresa della produzione negli Stati Uniti al 18 maggio: la decisione è arrivata dopo colloqui serrati con i rappresentanti del sindacato UAW e con il governatore del Michigan, Gretchen Whitmer. Le tre case di Detroit avevano fissato il 4 maggio come data indicativa per il termine dello stop produttivo per via della pandemia di Coronavirus in atto nel mondo, dopo più di un mese di fermo. Per rispettare questa scadenza, i dipendenti erano già stati allertati, e alcuni lavoratori erano già stati richiamati per preparare gli impianti per la ripresa.
A tarpare le ali alle aziende ha pensato il pressing del sindacato UAW: il presidente, Rory Gamble, ha fatto sapere che riaprire gli stabilimenti ad inizio maggio sarebbe stato troppo affrettato e rischioso: questo per la mancanza di tempo per lavorare ai protocolli per la sicurezza dei lavoratori. Il governatore Whitmer, poi, ha emesso un ordine esecutivo per prorogare fino al 15 maggio la chiusura delle attività non considerate essenziali. FCA, Ford e GM hanno deciso di rimandare la riapertura anche per le fabbriche in altri Stati, in modo tale da definire le tempistiche e le modalità della ripresa con il sindacato.
Diverse sono le modalità di ripresa di diverse case straniere, che, sfruttando l'assenza di rappresentazione nei propri impianti, stanno già riaprendo i battenti. Mercedes ha riaperto il 27 aprile la fabbrica di Tuscaloosa, in Alabama; Volkswagen ricomincerà la produzione a Chattanooga, in Tennessee, il 3 maggio; e BMW il 1° maggio aprirà i battenti dell'impianto di Spartanburg, nella Carolina del Sud. Per il 4 maggio è prevista la riapertura degli stabilimenti di Toyota, Hyundai e Kia, così come Tesla: la casa di Palo Alto starebbe attendendo la scadenza delle misure di isolamento nella Contea di Alameda per riprendere le attività.
