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E' Massimo Nordio, Amministratore Delegato di Volkswagen Group Italia, il nuovo Presidente dell' Unrae. Per Nordio l'Associazione che rappresenta in Italia le case automobilistiche estere «deve farsi promotrice di un'azione efficace a favore delle famiglie», alleggerendo la pressione fiscale con l'adozione di tutti gli strumenti, «quali la deducibilità delle spese di acquisto e manutenzione, come già praticato per le imprese e, attraverso il credito d'imposta, per la ristrutturazione delle abitazioni».
Esaminando le 80 pagine del modello 730 relativo alla dichiarazione dei redditi 2012, l'Unrae - precisa la nota ufficiale in cui viene data la notizia del successore di Jacques Bousquet - ha verificato che, tra le tantissime possibili forme di detraibilità e deducibilità, non c'é una sola riga relativa al settore auto, se si escludono le agevolazioni a favore dei diversamente abili e la deducibilità del contributo al Servizio Sanitario Nazionale, versato contestualmente al premio RCAuto.
Invece «interventi in tal senso - precisa Nordio - potrebbero produrre effetti benefici anche per la filiera distributiva dell'automobile che versa in una situazione critica senza precedenti. Anche verso le aziende bisognerà avere un'attenzione specifica sui criteri della fiscalità che ci hanno tecnicamente già messo fuori dall'Europa. Semplificazione amministrativa (con particolare riferimento all'IPT) e revisione del superbollo saranno, inoltre, le priorità per il prossimo biennio».
In questa ottica l'Unrae «intende rendere ancora più stretto il dialogo con le Istituzioni, allo scopo di riportare la dimensione del business dell'intera filiera a valori sostenibili per l'occupazione e l'economia». Allo stesso tempo il Presidente dell'Unrae con le altre Associazioni intende «continuare il confronto costruttivo, ricercando le opportune coesioni per dare maggiore consistenza al mondo automotive».
Dopo aver indicato nel suo discorso di insediamento le direttrici lungo le quali si muoverà l'Associazione che rappresenta le Case estere operanti in Italia, il il neo-presidente conclude con un segnale di ottimismo: «siamo convinti che qui in Italia, dove ormai l'Unrae opera da 63 anni e rappresenta il 70% del mercato, si possa ritrovare quella spinta propulsiva capace di ridare al nostro Paese non solo la posizione che merita in Europa, come culla del piacere di guida e della libertà di spostamento, ma anche il sostegno fondamentale alla crescita economica ed occupazionale».