UniBo Motorsport: il team di studenti che ha costruito una monoposto

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Un gruppo di studenti dell'Università di Bologna ha realizzato una monoposto molto interessante, capace di coprire uno scatto da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi grazie ad un peso che non supera i 235 kg. Ecco chi sono e perché l'hanno fatto
14 febbraio 2013

Un gruppo di giovani ingegneri dell’Università di Bologna che condividono una grandissima passione per i motori e per lo sport. È da qui che nasce l’idea di di costruire una vera e propria monoposto e di fondare il team UniBo Motorsport per partecipare alla Formula SAE (Society of Automotive Engineers).

Che cos'è la Formula SAE

La Formula SAE è un particolare Campionato internazionale che riunisce team di soli studenti universitari di tutto il mondo. L'obiettivo non è solo quello di gareggiare all'interno di una serie di competizioni in pista. La vera sfida è quella di progettare e realizzare da zero una vettura monoposto funzionante, affidabile e competitiva.

 

La SAE, nasce nel lontano 1905 da un’idea di Henry Ford e da trent’anni organizza questo particolare Campionato, capace di attirare anno dopo anno sempre più studenti desiderosi di misurarsi con i loro colleghi stranieri e di mettere in pratica le loro capacità di collaborare ed innovare allo scopo di gareggiare sui circuiti più prestigiosi del mondo.

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La monoposto costruita dagli studenti dell'Università di Bologna è spinta dal motore di una Suzuki GSX-R 600

La storia del team UniBo Motorsport

Il team UniBo Motorsport nasce nel 2008 da un’idea dell’Associazione Studentesca CTM (Club Tecnica e Motori), che l’anno successivo riesce ad ottenere il riconoscimento a livello mondiale come SAI Collegiate Chapter. Grazie al supporto di tutto l’Ateneo dell’Università di Bologna il progetto si estende non solo agli studenti di ingegneria meccanica, da cui era partito, ma si allarga anche ai dipartimenti di elettronica ed economia, coinvolgendo col tempo anche altre facoltà come quella di Economia o di Scienze della Comunicazione. L’obiettivo del team infatti non è solamente quello di progettare e di realizzare materialmente la vettura. Una volta costruita infatti, la monoposto necessita di sponsor oltre che di strategie di marketing e di comunicazione per trovare la necessaria rilevanza mediatica.

 

Nel 2010 UniBo Motorsport completa la progettazione e realizzazione della prima vettura, tanto che il team è pronto a esordire nelle competizioni di Italia e Spagna, mentre nel 2011 si apre la seconda stagione di Formula SAE, dove gli studenti di Bologna conquistano il premio “Miglior esordiente” al prestigioso evento inglese Formula Student.

Motivati dai buoni risultati conquistati in gara, ma soprattutto stimolati dalla possibilità di acquisire grazie al loro progetto importanti e concrete competenze da spendere poi nel mondo del lavoro, i ragazzi del team nel 2012 danno vita ad una seconda monoposto

 

Motivati dai buoni risultati conquistati in gara, ma soprattutto stimolati dalla possibilità di acquisire grazie al loro progetto importanti e concrete competenze da spendere poi nel mondo del lavoro, i ragazzi del team nel 2012 danno vita ad una seconda monoposto, che esordisce nella Formula Student Hungary e che partecipa alla Formula SAE Italy. In entrambe le competizioni UniBo Motorsport si conferma come il miglior team italiano in gara con motore a combustione interna.

L’organizzazione rispecchia quella di un vero team

Il team UniBo Motorsport opera autonomamente come una piccola azienda sotto ogni punto di vista. Management, fund-raising, comunicazione, team organization, progettazione funzionale e realizzazione pratica sono le principali competenze richieste ai membri del team, che si sono organizzati secondo un preciso organigramma. Oltre al Team leader ci sono quattro Responsabili con specifiche mansioni e responsabilità, divisi per area di competenza (Motore, Veicolo, Elettronica e Marketing). Ogni responsabile coordina poi  il proprio reparto operativo.

 

La monoposto costruita dagli studenti

Il frutto del lavoro del team UniBo Motorsport è una piccola monoposto davvero molto interessante, che ha tutte le carte in regola per regalare grandi emozioni in pista. L’auto da competizione sfrutta il quattro cilindri in linea di una Suzuki GSX-R 600 k6-k7, che naturalmente è stato sottoposto ad una serie di modifiche per poter essere adattato al telaio ed alle nuove esigenze imposte dalla vettura. La coppa dell’olio per esempio è stata modificata introducendo un sistema a carter secco e la testata è stata completamente riprogettata.

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La monoposto della UniBo Motorsport pesa 235 kg e accelera da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi

 

Il propulsore della vettura è stata tarato in modo tale da garantire 90 CV di potenza a 12.500 giri/min e 56 Nm di coppia a 9.500 giri/min, che vengono gestiti da un cambio robotizzato abbinato ad una frizione semi-automatica. La monoposto degli studenti può vantare anche un sofisticato comparto elettronico che comprende il Traction Control e il Launch Control.

 

Il software di gestione dei sistemi elettronici è stato sviluppato direttamente dal Team (unico caso all’interno del campionato Formula SAE). Il sistema si occupa in particolare della gestione della cambiata automatizzata e offre la possibilità di avere la telemetria monodirezionale. Gli studenti hanno impiegato un sofisticato sistema CAN-Bus per la comunicazione dei diversi segnali, mentre il controllo motore e veicolo sono stati realizzati sfruttando hardware National Instruments.

Assetto da kart e 0- 100 km/h in 3,9 secondi

Con una lunghezza di 2.775 mm, una larghezza di 1.376 ed un’altezza di 1.130 la monoposto degli studenti feram l'ago della bilacia a 235 k. La vettura  si regge su un telaio tubolare e dispone di sospensioni Push-Rod, oltre che di ruote in lega firmate OZ Racing da 13 pollici abbinate a pneumatici Goodyear. Queste caratteristiche, in particolare il peso piuma, consentono alla vettura della UniBo Motorsport di scattare da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi. L’assetto “da kart” e le grandi doti in termini di accelerazione promettono grandi prestazioni in pista, dove la velocità massima raggiungibile non va comunque oltre i 104 km/h.

Per la nuova stagione il team punta ad una serie di obiettivi ancora più ambiziosi rispetto al passato. Il motore infatti sarà modificato opportunamente per sopportare l’alimentazione mediante una miscela di etanolo E85 (85%) e benzina (15%)

Obiettivi 2013

Per la nuova stagione il team punta ad una serie di obiettivi ancora più ambiziosi rispetto al passato. Il motore infatti sarà modificato opportunamente per sopportare l’alimentazione mediante una miscela di etanolo E85 (85%) e benzina (15%) che garantisce un minore impatto ambientale rispetto al combustibile tradizionale. Sarà ottimizzata inoltre la gestione del cambio e della frizione, perfezionando al tempo stesso i modelli fluidodinamici. Gli studenti si sono impegnati anche a migliorare il design delle diverse componenti e a potenziare il sistema di raffreddamento del gruppo freno, oltre che a perfezionare ulteriormente le componenti aerodinamiche. Per quanto riguarda l’elettronica invece i ragazzi puntano ad un miglioramento complessivo dell’affidabilità e ad un’ottimizzazione energetica del sistema, oltre all’introduzione delle telemetria bidirezionale.

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Ecco il lavoro di progettazione che si nasconde dietro alla monoposto della UniBo Motorsport

 

La vettura alimentata ad etanolo parteciperà  quest’anno a due appuntamenti: il primo sarà la Formula Student Germany che si svolgerà sul celebre circuito di Hockenheim, mentre il secondo è raprresentato dalla Formula Student UK organizzata sulla gloriosa pista di Silverstone.

Mario Scarenzi, Project Manager del Team: «Una storia nata dalla passione»

Abbiamo avuto modo di conoscere meglio la stimolante realtà di UniBo Motorsport parlando direttamente con Mario Scarenzi, Project Manager del Team, che ci ha raccontato cosa sta alla base del progetto, da dove arrivano le risorse economiche e quali sono i progetti per il futuro.

 

Da chi è nata l’idea di fondare un team per partecipare alla Formula SAE?

«L’idea è partita dalla passione degli studenti di ingegneria meccanica, ma con il tempo si è capito che per migliorare le prestazioni della vettura e per trasformare il progetto in una realtà che assomigliasse sempre di più ad un’Azienda occorreva coinvolgere anche le altre facoltà. Prima hanno dato il contributo gli altri dipartimenti della Facoltà di Ingegneria – elettronica, energetica, ecc. – e poi hanno iniziato a partecipare anche i ragazzi di Economia, Lettere, Scienze della Comunicazione, che hanno competenze fondamentali per curare la parte comunicativa e di immagine.»

L’idea è partita dalla passione degli studenti di ingegneria meccanica, ma con il tempo si è capito che per migliorare le prestazioni della vettura e per trasformare il progetto in una realtà che assomigliasse sempre di più ad un’Azienda occorreva coinvolgere anche le altre facoltà

 

In quanti lavorano dietro al progetto UniBo Motorsport?
«Attualmente, dopo quattro anni di lavoro, possiamo dire di essere diventati un centinaio di ragazzi, ma all’inizio eravamo solamente una quindicina. Il nostro progetto quindi ha avuto un discreto successo.»

 

Da dove arrivano le risorse economiche per costruire la vettura e partecipare alle gare?
«Inizialmente la monoposto è stata finanziata attraverso gli sponsor e un contributo dell’università. All’inizio abbiamo fatto un po’ fatica naturalmente, anche perché non si aveva un’idea precisa di quanto potesse costare portare avanti il progetto. Poi col tempo siamo riusciti ad ottenere degli sponsor sia tecnici, che ci hanno fornito direttamente anche materiali e componenti, sia sponsor economici. Oggi siamo soddisfatti perché come come main sponsor abbiamo Magneti Marelli e Asi, ma anche Brembo. Rimane comunque il contributo dell’Ateneo, che continua a fornire supporto economico al progetto.»

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Gli studenti della UniBo Motorsport hanno già ottenute le prime soddisfazioni in gara

 

Durante la stagione 2013 sfrutterete l’alimentazione ad etanolo per andare incontro alle sempre meno trascurabili esigenze di contenimento delle emissioni. Non avete ancora pensato a powertrain 100% elettrici?
«Se tutto procede come stabilito nella stagione 2014 affiancheremo la vettura ad etanolo con una nuova monoposto spinta da un motore elettrico alimentato a batterie. Quella dell’elettrico è una soluzione che ci entusiasma molto perché si riescono a raggiungere prestazioni elevatissime. Basta pensare che la vettura elettrica di un team di Stoccarda che partecipa alla Formula SAE copre lo scatto da 0 a 100 km/h in soli 2,68 secondi!»

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