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Oggi i valori letti nelle centraline che dovevano misurare la qualità dell’aria nelle nostre città risultano violentemente sbugiardati dalla pandemia.
L’ultimo esempio viene dalle centraline romane, che hanno rilevato sforamenti dei valori limite di PM10 nella maggior parte delle stazioni di rilevamento, nonostante sia evidente il fermo delle vetture private, confermato anche dalla ridottissima vendita di carburante.
La quasi totale assenza di traffico privato permette, infatti, agli esperti di individuare, con precisione finora impossibile, a chi vada - o meglio, a chi non vada - attribuita la emissione di alcuni inquinanti. E quanto siano stati demagogici quei blocchi della circolazione che venivano decretati, come primo (e a volte unico) provvedimento per risanare lo smog. Vero o presunto.
Intendiamoci, quei valori erano precisi e veri, ma il significato che finora veniva attribuito loro da amministratori e politici oggi appare definitivamente messo in dubbio, anzi in contrasto con ogni conclusione del passato. Così come appare ormai confutato l’ultimo colpo di coda di chi vuole considerare l’aria delle nostre città tanto inquinata e insalubre da causare migliaia di morti all’anno, mistificando la dizione “morti premature” (ovvero perdita di un anno nella aspettativa di vita) con “vittime annuali definitive”. Per non parlare di chi ancora si affanna a considerare l’inquinamento come uno dei veicoli di diffusione della pandemia.
Il vostro editorialista si occupa di questi temi da oltre 40 anni, ha potuto osservare i fenomeni che provocano l’inquinamento ed effettuare numerose prove di rilevazione, sulle vetture e sull’ambiente, operando con i laboratori nazionali più accreditati. Sulla base di tale esperienza, possiamo affermare con convinzione che:
Quello che è avvenuto in questi giorni ha confermato in modo straordinariamente preciso i numeri e le relazioni di cui sopra.
Ci auguriamo che chi in passato ha agito con superficialità - o solo per demagogia, o per evitare di venir accusato di non aver “fatto nulla” per risolvere il problema dell’inquinamento -, sappia ora ravvedersi. Così come ci auguriamo che sia definitivamente tramontata la teoria che il Coronavirus sia stato favorito dall'inquinamento. Si tratta, infatti, di una fake news, di semplice sconfessione: prima di esporla, chi la diffonde dovrebbe avere l’onestà intellettuale (e la competenza) di spiegare cosa intende per "inquinamento". Troppo spesso si confonde l’inquinamento con la CO2, l’effetto serra con la salute umana, il riscaldamento globale con gli ossidi di azoto…