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Nel 2025 sette vetture su dieci circolanti sulle strade del Vecchio Continente saranno equipaggiate con sistemi di interconnessione nativi, cioè immesse sul mercato già dotate di piattaforme per la connettività integrate a bordo, che le le faranno dialogare con gli altri veicoli, con la strada e con il mondo esterno.
Connettività 5G, Internet of things, Big Data: sono soltanto alcune delle tecnologie che trasformeranno l'auto del futuro nel prolungamento della propria abitazione o del proprio ufficio, facendole somigliare sempre più a dei super device ipertecnologici, più intelligenti e più sicuri, capaci di scambiare tra loro e con il resto dell'ambiente circostante miliardi di dati al secondo, elaborati in tempo reale.
I suddetti fronti hi-tech sono, in assoluto, tra quelli più avanzati e a rapida crescita nella cosiddetta Digital Transformation intesa nella sua accezione più ampia e, come tali, influenzeranno in maniera sostanziale anche l'evoluzione dell'automotive, generando, a loro volta, sottoinsiemi tecnologici impossibili da ipotizzare oggi, a meno di avere in mano una sfera di cristallo.
Quel che è certo, invece, è che il settore sarà investito dal progresso tecnologico in maniera massiccia (e avrà anche un ruolo-chiave nel contribuire a stimolarlo a sua volta) e ciò spiega la stima altisonante citata in partenza che porta la firma dell'Osservatorio Autopromotec e che deriva su un'elaborazione creata sulla base di informazioni Roland Berger.
Tanto per avere un ordine di grandezza, la quota stimata è cinque volte più elevata di quella prevista a fine 2016 (13,9%) e in netta crescita anche rispetto alla quota ipotizzata per il 2019 (41%).
La quota di queste vetture, che nel 2016 era del 7,3% sul totale del parco circolante, salirà al 17,4% sul totale del parco a fine 2019 e potrebbe arrivare al 28,9% nel 2022 e infine al 39,8% nel 2025.
In dieci anni quindi, dal 2016 al 2025, vi sarà un aumento della quota di vetture nativamente connesse pari a 32,5 punti percentuali.
Un’importante crescita sarà fatta registrare anche dalle auto connesse tramite soluzioni di retrofit, ovvero da vetture che sono in grado di connettersi in rete grazie all’installazione di componenti avvenuta successivamente la vendita (aftermarket).
Nel 2016 la quota di queste vetture sul totale del parco circolante era stimata intorno al 6,3% e si prevede che continuerà a salire nel breve periodo (con il picco del 31,6% nel 2022) per poi stabilizzarsi sul lungo periodo (intorno al 30% nel 2025).