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Secondo Peter Liese, relatore principale per le questioni ambientali del Partito Popolare Europeo, la Commissione Europea sta discutendo con l'industria automobilistica per affrontare le sfide attuali e prevede di presentare un piano d'azione il mese prossimo.
Una delle misure sul tavolo sarebbe la possibilità di "bancare e prendere in prestito" crediti sulle emissioni. In pratica, le case automobilistiche potrebbero compensare il mancato rispetto dei limiti nel 2025 con il superamento degli stessi obiettivi nel 2026 e 2027. Liese ha sottolineato che questo sistema è già adottato per i veicoli pesanti e non ci sarebbero motivi per non applicarlo anche alle vetture leggere. Tuttavia, un'eventuale proposta della Commissione necessiterebbe comunque dell'approvazione degli Stati membri e del Parlamento Europeo prima di entrare in vigore.
L'ACEA, l'associazione dei costruttori europei, ha lanciato l'allarme sui pesanti costi che le aziende dovrebbero affrontare per non incorrere in sanzioni. Ad esempio, il Gruppo Volkswagen sta cercando di compensare una perdita stimata di 1,5 miliardi di euro nel 2024 dovuta alle sanzioni sulle emissioni. Attualmente, per evitare le multe, le case automobilistiche possono aggregarsi in "pool" con aziende più avanti nell'elettrificazione, un sistema che però favorisce anche produttori stranieri come Tesla e BYD.
Il Green Deal europeo, annunciato cinque anni fa come pilastro della crescita sostenibile, sta incontrando sempre più resistenze. La preoccupazione per i costi della transizione energetica e la competitività dell'industria europea sta erodendo il sostegno pubblico. Nel settore automobilistico, in particolare, l'inflazione persistente, gli alti costi di finanziamento e la domanda incerta per i veicoli elettrici stanno mettendo sotto pressione le case costruttrici.
Se il piano di flessibilità sulle emissioni dovesse essere approvato, potrebbe rappresentare un'importante boccata d'ossigeno per l'industria europea, consentendo un adattamento più graduale agli obiettivi ambientali senza compromettere la competitività globale del settore.