UE: nel 2018 -1% di incidenti mortali

Nell'Europa a 28 nel 2018 sono state circa 25.100 le persone che hanno perso la vita in incidenti stradali, con una flessione contenuta al -1% rispetto al 2017 e del 21% rispetto al 2010. Tradotto in altri termini, si tratta di 49 morti per milione di abitanti.

La cattiva notizia è che la Commissione Europea giudica poco probabile che venga raggiunto l'obbiettivo stabilito nel 2010 di dimezzare le vittime della strada entro il 2020, ovvero scendere a 15.750 morti.

I paesi dell'UE con i migliori risultati nella sicurezza stradale nel 2018 sono stati il Regno Unito (28 morti/milione di abitanti), la Danimarca (30), l'Irlanda (31) e la Svezia (32). I paesi con una diminuzione superiore alla media dei decessi stradali dal 2017 al 2018 sono stati la Slovenia (-13%), la Lituania (-11%), la Bulgaria (-9%) e la Slovacchia e Cipro (entrambi -8%).

Solo due Stati membri dell'UE hanno registrato un tasso di mortalità superiore a 80 decessi per milione di abitanti, contro i 7 del 2010. I paesi con il più alto tasso di mortalità sono stati la Romania (96), la Bulgaria (88), la Lettonia (78) e la Croazia (77).

In Italia nel 2018 si sono registrati invece 55 decessi contro i 56 del 2017, per una diminuzione di circa il 2%. Nel nostro Paese i decessi sono comunque scesi del 20% rispetto al 2010, anno nel quale si contarono 70 vittime.

I maggiormente colpiti sono gli utenti della strada vulnerabili: pedoni, ciclisti, motociclisti e anziani, in particolare nelle aree urbane. «Con i cambiamenti demografici e la tendenza in corso verso una mobilità attiva e sostenibile, questi gruppi dovrebbero rappresentare in futuro una percentuale più elevata di utenti della strada e richiederà un'attenzione particolare», spiegano da Bruxelles.

Oltre agli incidenti mortali, l'attenzione dell'UE si concentra anche sui feriti gravi: si stima che, per ogni incidente stradale, altre cinque persone siano state gravemente ferite sulle strade dell'UE. Lo scorso anno sono state circa 135.000.