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Potrebbe essere bocciata dal Parlamento Europeo la proposta messa a punto dalla Commissione Europea dei test RDE, cioè il test sulle emissioni delle vetture in condizioni reali che sarebbero dovuti partire dal settembre del 2017. Il sì definitivo spetta infatti all'assemblea di Strasburgo, che ha calendarizzato per gennaio del prossimo anno il voto, ma secondo un report della Reuters le posizioni della maggioranza degli eurodeputati sono molto scettiche sulla proposta, che potrebbe essere bloccata prima di arrivare in assemblea dalla Commissione Ambiente che la voterà il 14 dicembre.
Il nuovo test RDE, che si aggiungerà ai test al banco previsti per il ciclo di omologazione NEDC, prevede la rilevazione delle emissioni inquinanti su strada. Viste le molteplici variabili in gioco e l'impossibilità di rispettare anche in toto il limite previsto per le emissioni di NOx nella prova di laboratorio di 80 mg/km, ai costruttori era stata concessa una soglia di tolleranza del 60% che è poi passata al 110% su proposta del Comitato Tecnico della UE. Ciò significa che alle nuove vetture sarà concesso di emettere fino a 168 mg/km di ossidi di azoto.
Il limite sarebbe troppo indulgente, secondo una corrente trasversale che va dai Verdi ai Conservatori. «Siamo costretti ad obiettare perché è una decisione folle. I costruttori hanno temporeggiato per anni e ora acopriamo che loro ci hanno ingannato, ma li premiamo per questo dando loro più tempo e dicendo che possono emettere di più», è il parere del portavoce dei Verdi Bas Eickhout.
Dello stesso parere anche il deputato dei Liberali olandesi Gerben-Jan Gerbrandy, per il quale «Mentre ci sono aziende che stanno deliberatamente cercando di prenderci in giro, noi li premiamo. Che tipo di messaggio è questo per il resto del mondo? Stiamo dimostrando che siamo guardiani delle norme europee piuttosto deboli».