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Se da una parte c'è entusiasmo per l'esordio al NYSE di Ferrari, dall'altro in casa FCA arriva come una tegola la notizia che la Commissione Europea ha bollato come «illegali» le agevolazioni fiscali concesse a Fiat Chrysler Finance Europe dal Lussemburgo, paese in cui opera il braccio finanziario di FCA. La stessa decisione è stata presa per Starbucks per un trattamento analogo ricevuto in Olanda.
La Commissione ha stabilito che il trattamento fiscale privilegiato (noto come "tax ruling") concesso a Fiat-Chrysler è un aiuto di stato e dunque «è illegale secondo le regole dell'Unione Europea sugli aiuti di stato». La nota chiarisce che «il tax ruling applicato dalle rispettive autorità nazionali ha artificialmente ridotto le tasse pagate dall'azienda» e che «a Lussemburgo e Olanda è stato ordinato di recuperare le tasse non pagate da Fiat e Starbucks.
Verso una multa da 20 milioni di euro
In seguito alle risultanze dell'indagine avviata nel giugno dello scorso anno, secondo quanto annunciato in conferenza stampa dal Commissario Ue per la concorrenza Margrethe Vestager, le due società dovranno restituire «almeno 20-30 milioni di euro» all'erario di Lussemburgo e Olanda. Smentita, quindi, l'ipotesi del Financial Times che nei giorni scorsi aveva calcolato una multa che sarebbe potuta arrivare a 200 milioni di euro.
Il Lussemburgo non è d'accordo
Il Granducato ha reagito duramente alla decisione della Commissione, bollando come «criteri inediti» quelli che hanno stabilito cheil tax ruling accordato a Fiat Finance and Trade si tratti di aiuto di Stato. «In particolare, la Commissione non dimostra l'esistenza di un vantaggio selettivo concesso a Fiat Finance and Trade nel quadro giuridico nazionale. Il Lussemburgo stima di non aver accordato a Fiat Finance and Trade un aiuto di Stato incompatibile con il mercato interno».
Il Lingotto non ci sta
Ancor prima della decisione della Commissione Europea, Fiat-Chrysler aveva espresso la propria posizione ufficiale ribadendo «di aver fornito solide spiegazioni alla Commissione circa le ragioni per le quali l’APA concluso da FCF con il Lussemburgo non ha comportato alcun aiuto di stato».
«Con tutto il rispetto, quando ho visto il comunicato questa mattina la mia pressione sanguigna è salita alle stelle. E' assolutamente assurdo per chiunque nella commissione si riferisca a quello che facciamo in Lussemburgo come se fossimo una banca», ha commentato Sergio Marchionne da New York dove si trovava per inaugurare l'ingresso di Ferrari nei listini della Borsa di New York.