UberPop è illegale: lo ha stabilito il Tribunale di Milano

UberPop è illegale: lo ha stabilito il Tribunale di Milano
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Stop al servizio con cui si può mettere a disposizione la propria auto dopo il ricorso presentato dai rappresentanti dei tassisti. E' «concorrenza sleale» ha decretato il giudice. Uber avrà 15 giorni di tempo per oscurare il servizio, ma può comunque presentare ricorso
26 maggio 2015

Punti chiave

UberPop, il servizio della applicazione Uber che permette a tutti di mettere a disposizione la propria auto, è illegale in tutta Italia: lo ha stabilito il Tribunale di Milano con sentenza del giudice della sezione specializzata imprese Claudio Marangoni, che ha accolto il ricorso presentato dai legali Marco Giustiniani, Nico Moravia, Giovanni Gigliotti e Alessandro Fabbi in rappresentanza delle organizzazioni dei tassisti. 

Il giudice: «è concorrenza sleale»

Il giudice ha accolto la tesi secondo la quale l'uso di UberPop rappresenti una pratica di «concorrenza sleale» nei confronti dei taxi e che quindi non sarebbe un sistema di “car pooling” come altre applicazioni analoghe. Nel suo provvedimento, il magistrato ha disposto che Uber avrà 15 giorni di tempo per adeguarsi al provvedimento cautelare, altrimenti scatteranno le penali. Contro il provvedimento del Tribunale di Milano, Uber potrà comunque fare a sua volta ricorso. 

Come si diventa driver di UberPop

La tariffa base di UberPop è di due euro, più 0,20 euro al minuto o 0,35 euro per chilometro, con un prezzo minimo della corsa di 5 euro. Per diventare driver di UberPop bisogna rispettare alcuni requisiti: è necessario avere più di 21 anni, possedere la patente di guida da almeno 1 anno con almeno 15 punti e mai sospesa ed avere una vettura in ottime condizioni, purché abbia almeno 4 posti, 5 porte e sia stata immatricolata dal 2006 in poi. Auto e assicurazione devono essere intestate all'autista ad un suo stretto familiare: genitori, fratelli o figli. 

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