UberAir, il taxi volante è più vicino [Video]

UberAir, il taxi volante è più vicino [Video]
Pubblicità
Presentato a Lisbona il rivoluzionario servizio di trasporto urbano che punta a diffondersi nelle metropoli. Si inizierà da Los Angeles e Dallas. Siglato anche un accordo con la NASA
9 novembre 2017

Uno scenario da sempre immaginato da scrittori e registi di fantascienza potrebbe presto diventare realtà grazie a UberAir, uno spin off di Uber. Tra pochi anni potremmo infatti spostarci da un punto ad un altro o tra città in pochi minuti attraverso una rete di taxi volanti a cui l'azienda californiana sta lavorando da qualche tempo e che sta iniziando a muovere i primi passi concreti. 

Ad annunciarlo è stato Jeff Holden, Chief Product Officer di Uber, durante il suo intervento al Web Summit in corso a Lisbona, dove un video ha mostrato a grandi linee il funzionamento di UberAir.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Che non sarà molto diverso da quello attuale: basterà prenotare e pagare una corsa, anzi un volo, attraverso la app ed arrivare a destinazione in un tempo di due o tre volte inferiore a quello che si impiega in auto. Check in e riconoscimento al gate saranno automatici, dunque niente code e attese per l'imbarco come accade negli aeroporti.

Oltre alle attuali aerostazioni, la rete UberAir potrà contare su altri punti di imbarco chiamati “Skyport”, posizionati in punti strategici come i tetti dei grattacieli. Non a caso è stato siglato un accordo con l'immobiliare di Los Angeles Sandstone Properties per sviluppare un’infrastruttura di eliporti che serviranno come centri per il decollo e l’atterraggio per UberAir.

A portare a spasso per i cieli i passeggeri a circa 300 km/h saranno dei velivoli un po' elicottero un po' aereo a decollo ed atterraggio verticali, i cosiddetti “VTOL”, come vengono definiti in aeronautica. L'obiettivo è utilizzare motori elettrici, per rendere il tutto sostenibile a livello di emissioni e rumorosità.

UberAir è qualcosa di fattibile? Bisognerà attendere, anche se non moltissimo: i primi voli sperimentali sono infatti previsti a Dallas e Los Angeles nel 2020, ma intanto sono tanti i nodi da sciogliere. Il principale è come dovrebbe essere regolamentato il traffico aereo urbano. Su questo aspetto Uber ha stretto un accordo con la NASA che rientra in un'iniziativa più ampia dell'agenzia spaziale americana per lo sviluppo di progetti sul traffico senza pilota che vede coinvolti diversi partner.

Pubblicità