Uber riprende l’attività a Londra

Uber riprende l’attività a Londra
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Il Tribunale accoglie il ricorso dell’azienda americana contro il blocco della licenza per operare nella capitale britannica
30 settembre 2020

Uber, il blocco della licenza a Londra non era giusto: una sentenza emessa da un giudice della Westminster Magistrates Court accoglie il ricorso della società americana e riporta la situazione allo scorso novembre, quando la TFL (Transport for London), azienda che gestisce i trasporti pubblici nella capitale inglese, ne aveva bloccato la licenza.

Il giudice ha ora stabilito che Uber potrà tornare ad operare sul territorio londinese, dove i suoi oltre 45.000 autisti sono al servizio di milioni di utenti. 

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La sentenza, che dovrebbe mettere fine ad una disputa legale che dura da almeno tre anni, consente ad Uber di operare nel rispetto delle leggi britanniche malgrado "le storiche violazioni" compiute in passato riguardo la normativa relativa alla sicurezza dei passeggeri ed ai diritti dei lavoratori. 

Il giudice Tan Ikram, che ha emesso il giudizio, ritiene che ora Uber sia in grado di offrire uno standard dei servizi «adeguato e appropriato», ed ha proceduto così al rinnovo della licenza per un periodo di 18 mesi.

Ikram, oltre ad esprimere la sua soddisfazione per il fatto che Uber stia facendo «quello che ci si potrebbe aspettare da un’azienda ragionevole nel suo settore, forse anche di più», ha preso atto che Uber ha reso operative le misure necessarie per impedire a conducenti non autorizzati e non assicurati di usare la sua piattaforma per il trasporto di passeggeri, eliminando quindi la principale delle obiezioni mosse da TFL nei suoi confronti, alla base della sospensione della licenza ora riattivata.

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