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La situazione sanitaria in atto sta mettendo in difficoltà molte aziende; tra le più colpite dalle procedure di lockdown ci sono sicuramente le realtà di car sharing, data l'ovvia riduzione di clienti e spostamenti. Uber in particolare ha accusato il colpo e l'azienda ha dovuto intraprendere provvedimenti licenziando personale per oltre 3.500 posti di lavoro.
In sè la notizia è già triste e comprensibilmente difficile, ma a fare ancora più scalpore è stata la metodologia intrapresa dall'azienda per comunicare il licenziamento ai dipendenti interessati, ovvero una videoconferenza di gruppo su Zoom dove in 15 secondi netti è stato comunicato che "..il tuo ruolo è stato afflitto da questa decisione e oggi sarà il tuo ultimo giorno di lavoro a Uber..". Un licenziamengto lampo, tanto freddo quanto telematico a cui di poco conto sono state le veloci parole di conforto da parte della rappresentante delle risorse umane dell'azienza.