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Il Tribunale di Roma ha rimosso il divieto stabilito lo scorso 7 aprile di svolgere in tutta Italia il servizio Uber Black, quello dedicato agli NCC, accogliendo l'appello presentato dall'azienda californiana e rigettando quello presentato da parte dei tassisti.
Il Tribunale capitolino ha dichiarato che la sua sentenza era in linea con la recente decisione del parlamento italiano di sospendere fino al 31 dicembre la riforma delle norme in materia di taxi e settore del trasporto persone con autista introdotta nella legge di conversione del decreto Milleproroghe con il cosiddetto "emendamento Lanzillotta" che a febbraio aveva scatenato le furiose proteste dei tassisti.
Uber ha reagito alla decisione del tribunale commentando: «Siamo veramente felici di poter annunciare a tutti e ai nostri oltre mille autisti partner che potranno continuare ad utilizzare la nostra applicazione in Italia», aggiungendo che «ora la necessità di aggiornare le norme datate ancora in vigore è più forte che mai, in modo da consentire alla moderna tecnologia di migliorare la vita dei cittadini e la mobilità nelle città».
La sospensione ha suscitato proteste da parte dei tassisti. Durissima la reazione di Federtaxi: «Non abbiamo parole per descrivere il nostro sconcerto per un Governo, un Parlamento, una Autorità a tutela della concorrenza ed una destinata a regolare proprio i trasporti, che hanno fatto di tutto per salvare una multinazionale aspirante monopolista che vuole sottrarre il lavoro a cittadini italiani, impedendo alla magistratura di proseguire nella propria lotta all'abusivismo. Noi possiamo solo ribadire che continueremo a lottare per il nostro lavoro contro ogni forma di abusivismo e in tutte le sedi fino a quando non debelleremo questa piaga che si chiama abusivismo», ha commentato il portavoce nazionale Federico Rolando.
Uri, Uritaxi, Confartigianato e Unica Filt Cgil hanno intanto annullato la giornata di protesta indetta per il 29 maggio, data in cui incontreranno il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.
Di diverso avviso i consumatori: «Si tratta di una sentenza importante che apre la strada in Italia all’utilizzo di App nel settore del trasporto pubblico non di linea e avvicina il nostro paese al resto del mondo. Una decisione che avrà ripercussioni positive soprattutto per gli utenti, i quali potranno godere di maggiori servizi e concorrenza nelle proprie scelte. Ora il passo successivo da compiere è quello di arrivare ad una normativa in grado di integrare le nuove possibilità offerte dal mercato e dalla tecnologia affiancandole ai taxi tradizionali, per evitare che gli utenti siano danneggiati da una chiusura totale all’evoluzione», è il commento del presidente del Codacons Carlo Rienzi.