Uber abbandona il programma di guida autonoma?

Uber abbandona il programma di guida autonoma?
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L’azienda californiana starebbe per cedere la divisione ATG (Advanced Technology Vehicles) che ha accumulato pesanti perdite
18 novembre 2020

Dagli Stati Uniti rimbalza l’indiscrezione che Uber starebbe per annunciare il suo stop ai progetti di guida autonoma: l’azienda di San Francisco, infatti, sarebbe giunta alla fase finale della trattativa di cessione della controllata ATG ((Advanced Technology Vehicles), la società fondata solo cinque anni e destinata a seguire l’evoluzione tecnologica legata alle vetture a guida autonoma, per concentrarsi su attività più vicine al suo core business, come i servizi con taxi privati e la consegna di cibo al domicilio dei suoi clienti.

Secondo i rumors, pronta ad acquisire il pacchetto di maggioranza di ATG - il cui valore è stato di recente indicato in ben 7,2 miliardi di dollari - sarebbe Aurora, la start up fondata nel 2016 da esperti del settore, provenienti da Tesla e Google, oltre che dalla stessa Uber, e che ha una notevole liquidità in cassa grazie ai cospicui finanziamenti garantiti da aziende interessate al progetto, come Amazon ed Hyundai.

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Alla base della decisione di Uber ci sono i poco brillanti risultati operativi di ATG, che nell’ultimo bilancio trimestrale ha registrato una perdita secca superiore ai 300 milioni di dollari e la cui operatività è fortemente contrastata dal dilagare negli USA della pandemia da Covid-19.

Ma i problemi di ATG non sono solo di natura economica: a livello di immagine, pesa ancora l’incidente mortale del 2018 a Tempe, in Arizona, dove una donna fu investita da una vettura a guida autonoma impegnata nei test dinamici; anche se ora l’azienda è stata scagionata e resta imputato solo l’addetto al controllo dei computer, in molti associano ATG ad un evento che ha profondamente scosso l’opinione pubblica americana.  

Inoltre, ATG è stata anche in passato accusata di comportamenti non regolari da dirette concorrenti: Waymo l’ha addirittura citata in giudizio per averle sottratto importanti segreti aziendali relativi alla gestione dei programmi informatici sulla guida autonoma, attraverso Anthony Lewandosky, ingegnere che nel passaggio a ATG avrebbe anche portato in dote migliaia di file riservati, reato per il quale è stato già condannato ad una pena di ben diciotto mesi di carcere.
 

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