U.E.: attriti con la Russia sui dazi per la rottamazione auto

U.E.: attriti con la Russia sui dazi per la rottamazione auto
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Si alzano i toni dello scontro tra U.E. e Russia sulla tassa per la rottamazione imposta sulle auto importate. Un dazio che per Bruxelles Mosca non può imporre dopo il suo ingresso nel WTO
11 ottobre 2013

Si alzano i toni dello scontro tra Unione Europea e Russia sulla tassa per la rottamazione imposta sulle auto importate. Un dazio che di fatto, per Bruxelles, Mosca non ha il diritto d'imporre dopo il suo ingresso nel WTO.

La Commissione Europea ha infatti deciso di fare un nuovo passo in avanti nella disputa commerciale, e di richiedere l'intervento di un panel dell'Organizzazione Mondiale per il Commercio.

Dopo aver lanciato un primo 'avvertimento', avviando la procedura a Ginevra lo scorso 9 luglio, le consultazioni bilaterali avvenute il 29 e il 30 luglio tra i due blocchi - prima tappa per la risoluzione delle dispute - sono fallite.

Mosca continua infatti ad applicare il 'balzello' che va da 420 a 2.700 euro per le auto nuove, da 2.600 a 17.200 per quelle con più di tre anni, e che per altri veicoli tecnici sale sino a 147.700 euro.

Un conto salatissimo, quindi, per i produttori europei, che secondo le cifre fornite dalla stessa Mosca ha fatto 'ingrassare' le sue tasche di ben 1,3 miliardi di euro in un anno su un giro d'affari di 10 miliardi. Perché tanto vale l'export U.E. di auto in Russia, un mercato importante dato anche il momento di grave crisi che il comparto attraversa in Europa.

L'U.E., sostenitrice dell'ingresso della Russia nel WTO, ha visto il primo settembre 2012, appena nove giorni dopo questo, la reintroduzione, sotto forma di «tassa per il riciclo», di quei dazi fortemente penalizzanti per le sue esportazioni auto che credeva di avere così eliminato.

«Abbiamo percorso tutte le possibili strade per trovare con la Russia una soluzione reciprocamente»  ma, ha accusato il commissario al commercio Karel De Gucht, «dato che la tassa continua a danneggiare gravemente le esportazioni di un settore chiave per l'economia europea, non ci è rimasta altra scelta che chiedere un giudizio del WTO per garantire che la Russia rispetti gli obblighi internazionali».

La Commissione è fiduciosa che la valutazione del WTO andrà a suo favore perché ciò che contesta non è la tassa sulla rottamazione dei veicoli, in sé lecita, ma il fatto che questa sia applicata in modo discriminatorio solo ai veicoli importati e non alle auto russe e dei Paesi che fanno parte della sua Unione doganale, ovvero Bielorussia e Kazakistan.

E Bruxelles è sul piede di guerra con Mosca anche per lo stop ai prodotti caseari lituani: De Gucht ha già avvertito che, se la questione non sarà risolta, si rivolgerà ugualmente al WTO.

La Lituania ospiterà infatti a novembre un summit chiave dove dovranno essere firmati accordi anche commerciali tra l'U.E. e alcune ex repubbliche sovietiche come Georgia, Ucraina e Moldavia.

Fonte: Ansa

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