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A pochi giorni dalla pubblicazione dell'inchiesta di Enrico De Vita pubblicata su Automoto.it e Moto.it, che puntava il dito contro alcune telecamere "Celeritas" studiate per sanzionare i veicoli non rispettosi dei limiti di velocità, in particolare contro un apparecchio installato nella provincia di Como, l'Amministratore Delegato della Safety21, Azienda che installa le apparecchiature in questione, ha inviato una lettera alla nostra Redazione, dove prende posizione, sostenendo di aver agito in maniera corretta e nel pieno rispetto delle leggi.
Come vedremo nella risposta di Enrico De Vita pubblicata in calce all'articolo però, è chiaro come l'accordo siglato tra la Safety 21 e la Provincia di Como per il noleggio della telecamera resti difficilmente giustificabile agli occhi dei cittadini.
La lettera della Safety21
Preg.mo Dott. De Vita,
rispondo con la presente al suo articolo del 24 maggio 2013 pubblicato su Automoto.it, essendo lo stesso da noi ritenuto fuorviante per i lettori e colmo di inesattezze.
La Provincia di Como ha firmato un contratto di “affidamento del servizio per l’esecuzione del progetto sperimentale di fornitura, nella forma di noleggio e dei servizi complementari, di un sistema di rilevazione delle infrazioni all’ art. 142 del codice della strada e sanzioni accessorie, con sistema di misurazione della velocità media” con la Società Poste tributi del gruppo Poste Italiane in data 7 Febbraio 2013.
Poste Tributi agisce in qualità di mandataria del raggruppamento temporaneo d’impresa con Safety21(mandante) . Non entro nel merito della procedura amministrativa adottata, del valore del contratto e della notevole diminuzione della velocità di percorrenza dei veicoli nei tratti monitorati (oltre il 30% mensile), in quanto temi non di nostra diretta competenza.
Evidenzio però come lo stesso valore del contratto sia notevolmente inferiore alle ipotesi e ai valori da Lei diffusi. Vorrei altresì entrare nel dettaglio di quello che la Legge permette in merito ai servizi sussidiari di accertamento, i quali possono essere gestiti da privati come previsto dal Codice stesso.
Il Codice della Strada e la direttiva Maroni hanno chiaramente indicato le modalità previste per il noleggio di apparati omologati di rilevazione delle infrazioni all’art. 142 del Codice della Strada. Nel caso specifico i sistemi “Celeritas” vengono forniti all’amministrazione attraverso un canone di locazione operativa (prestazione distintamente contabilizzata da altre prestazioni sussidiarie distinte, come ad esempio il repertorio delle violazioni). La locazione è onnicomprensiva delle opere civili, dell’installazione, della manutenzione dell’assicurazione contro atti vandalici. I sistemi “Celeritas” installati presso la Provincia di Como sono stati collaudati dalla Polizia Locale di concerto con la Prefettura competente e gli organi di Polizia Stradale.
La manutenzione degli apparati “Celeritas” può essere eseguita solo da personale altamente qualificato così come la certificazione di taratura. Questo a tutela della corretta erogazione del servizio.
Tutta la documentazione relativa agli impianti ed al servizio è disponibile presso il sito www.provinciadicomo.titan21.it. A tale indirizzo è altresì possibile scaricare da parte dei trasgressori, nel segno della massima trasparenza, i certificati di accertamento comprovanti l’eventuale violazione da loro commessa.
I servizi sussidiari (chiaramente distinti dal noleggio e che nulla hanno a che vedere con lo stesso) consistono in primis nell’archiviazione e repertorio delle immagini comprovanti la violazione attraverso una piattaforma software proprietaria Safety21, la quale prevede sempre la certificazione della fase di accertamento da parte di un Pubblico Ufficiale, ed il repertorio delle violazioni annullate e validate per un periodo di archiviazione (variabile in base allo stato del verbale). La piattaforma Titan di Safety21, prima nel suo genere permette, a tutela degli automobilisti, la certificazione dell’intero processo sanzionatorio mantenendo in una infrastruttura certificata ISO 27001 l’evidenza della procedura adottata, in piena ottemperanza alla normativa vigente sulla privacy.
La fruibilità della piattaforma di gestione, il suo costante sviluppo ed aggiornamento, e i relativi costi di infrastruttura non possono certamente consistere in “qualche centesimo di euro” come potrà ben immaginare.
Altresì è importante sottolineare che l’intero sistema è in piena e completa disponibilità dell’organo accertatore, ovvero l’attivazione e la disattivazione degli impianti, la loro programmazione e l’eventuale spegnimento e riattivazione per manutenzione devono essere autorizzate tramite una procedura informatica gestita attraverso la piattaforma stessa, alla quale è possibile accedere ai soli Ufficiali della Polizia Locale tramite una chiave hardware fisica univoca, contenente un certificato di identificazione.
Da ciò si desume che il fornitore non ha alcuna interazione con le decisioni dell’organo accertatore in merito agli orari di funzionamento. I restanti servizi sussidiari relativi alla spedizione, alla gestione ed al recupero coattivo dei verbali impagati sono in carico al gruppo Poste così come avviene nella gran parte delle amministrazioni italiane (a tal proposito le ricordo che Poste Italiane è l’unico titolato per Legge alla spedizione degli atti giudiziari sul territorio del nostro paese e che le tariffe sono fissate per Decreto Ministeriale).
Infine le comunico che Safety21 non gestisce alcun conto corrente né percepisce percentuali, in quanto il servizio relativo è e può essere gestito solo da Poste Tributi S.c.p.A. in quanto iscritta all'Albo del MEF di cui all'art. 53 del Dlgs 446/97 per la gestione della fiscalità locale. Inoltre il conto corrente di pagamento delle sanzioni non è intestato alla società Safety21 come da lei riportato.
Le comunico altresì che la nostra azienda non ha alcun contratto attivo con il Comune di Arcola, con il Comune di Bagnolo Po e con la Provincia di Brescia, come da Lei riportato. La invito cortesemente a rettificare quanto da lei erroneamente scritto e sono certo che in seguito a questi chiarimenti possa rivalutare la “moralità” della nostra azienda e riconsiderare la sua indignazione.
Cordiali saluti,
Il Presidente ed Amministratore Delegato Gianluca Longo
La risposta di Enrico De Vita
«Grazie delle precisazioni, che per trasparenza pubblichiamo interamente, e che - riteniamo - non modifichino la nostra inchiesta né i commenti dei lettori.
Prendiamo atto che tutte le cifre da noi pubblicate corrispondono alla realtà e non vengono contestate, ad eccezione di quelle relative al costo delle immagini, della loro decrittazione e del loro archivio (35 euro + IVA), che - pur non essendo da voi quantificate nel loro reale importo - vengono ritenute congrue.
Rimane più pressante che mai un interrogativo: perché la provincia di Como consente che i propri cittadini (e quelli in transito) paghino a una ditta privata milioni di euro in 12 mesi, quando con una cifra decine di volte inferiore poteva acquistare l'intera attrezzatura, dare lavoro a 5-6 persone, e incamerare quasi per intero l'importo delle sanzioni?
E' paradossale che oggi, sulle infrazioni per superamento del limite fino a 10 km (che rappresentano la stragrande maggioranza delle infrazioni), la provincia ci rimetta dei soldi, mentre la società privata (composta da Safety 21 e Poste Tributi) incassa una cifra superiore alla sanzione stessa.
Prendiamo atto che il Celeritas installato ad Arcola, a Bagnolo Po e dalla provincia di Brescia non è stato gestito da voi (né noi lo avevamo affermato), anche se i loro contratti hanno singolari punti di similitudine con quello sottoscritto da Como. Rileviamo infine che non avanzate alcuna smentita sul Celeritas da voi ceduto alla Provincia di Roma, con clausole e modalità simili.
Sottolineiamo il fatto che nel contratto si impedisce alla provincia di Como di curare la manutenzione del sistema e perfino di effettuare la sua taratura, e ciò in totale violazione delle norme ministeriali e della direttiva Maroni.
Per quanto riguarda il conto corrente, sul quale affluiscono le sanzioni e dal quale le ditte fornitrici preleveranno autonomamente gli importi fatturati, è vero che non è intestato a Safety 21 (non lo avevamo affermato), bensì a Poste Tributi, che nel contratto figura “fornitrice”, al pari di Safety 21. Anzi, rileviamo che sugli importi giacenti in tale conto il privato ha diritto a riscuotere un ulteriore 1%».
Pubblichiamo di seguito un estratto dei bilanci della Safety21. Noterete un forte incremento di fatturato tra il 2011 e il 2012. Con la vendita di soli tre Celeritas (di cui uno in prova) infatti nel 2012 il fatturato ha superato i 3 milioni di euro con un previsionale 2013 previsto addirittura a 8 milioni. Alla luce di questi numeri, risuona ancor più forte l'interrogativo sopra riportato, non tanto per la Safety21, azienda privata che ha l'obiettivo di incrementare il fatturato, quanto per Comuni e Province: perché i cittadini devono pagare a una ditta privata milioni di euro, quando con una cifra decine di volte inferiore si possono acquistare le attrezzature, dare lavoro a 5-6 persone e incamerare quasi per intero l'importo delle sanzioni?