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Dopo la notizia dell'attivazione del nuovo sistema di Tutor SICVe-PM lungo 420 km di autostrade nazionali arriva una nuova sentenza relativa ai tutor. Dopo aver obbligato lo spegnimento dei sistemi il 10 aprile dello scorso anno attraverso una sentenza della Corte d'Appello, Aspi è riuscita a ribaltare il giudizio in Cassazione contro la presunta violazione del brevetto depositato dall'azienda Craft di Greve in Chianti. Il sistema Tutor dovrebbe tornare operativo per il controesodo.
«Del tutto infondati - spiega Autostrade Aspi in una nota - i motivi per i quali la Corte di Appello di Roma aveva ritenuto che il sistema di controllo della velocità media violasse le norme relative alla proprietà intellettuale della società Craft e dovesse essere rimosso». Da qui l'annuncio di aver già riattivato le squadre per la reinstallazione del sistema, «così da consentirne la messa a disposizione in tempi brevi alla Polizia Stradale al fine di potenziare i controlli già in essere sulla rete tramite l'attuale sistema SICVe-PM».
«La sentenza della Cassazione - aggiunge Aspi - dimostra la correttezza del comportamento di Autostrade per l'Italia e la non brevettabilità di sistemi matematici noti, facendo giustizia delle accuse rivolte alla società e riprese anche da alcune popolari trasmissioni televisive».
Secondo i dati diffusi sempre da Aspi, l'impiego dei tutor, installati nel 2004 in collaborazione con la Polizia stradale, il ministero dei Trasporti e le associazioni dei consumatori, ha ridotto del 70% il numero dei morti sulla rete, grazie a una diminuzione del 25% della velocità di picco e del 15% di quella media.
Si chiude così, con la vittoria di Aspi, la battaglia legale che dal 2006 opponeva il gruppo autostradale alla Craft.
Qui la mappa dei SICVe PM alla quale si aggiungerà quella dei vecchi tutor in via di riattivazione.