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Ricordate in maggio il pezzo “Tutor: Cosi le province si attrezzano per stangarci”? Era il risultato di una indagine da noi condotta su un singolare contratto che l’Amministrazione provinciale di Como aveva sottoscritto per noleggiare due portali Celeritas per il controllo della velocità media sul tratto Lomazzo-Bizzarone, in prossimità del confine svizzero.
Svelavamo che la Safety 21, la ditta che aveva fornito attrezzatura e relativo “servizio multe”, avrebbe incassato 4.000 euro al mese per il noleggio del dispositivo, più 35 euro a fotogramma, più 11,50 euro a verbale per i costi di visura e le spese di spedizione, più 9,50 euro per l’istruzione della pratica. In realtà basta un semplice “click”, per abbinare il foglio prestampato del verbale al nome del trasgressore. Ovviamente, a tali costi va aggiunta l'Iva.
Ma non è finita. Scrivevamo in maggio: “Questi costi valgono per tutti i verbali inviati anche se non vanno a buon fine. Anzi, in caso di ricorso al giudice di pace la ditta si impegna a fornire materiale e documentazione per opporsi al ricorso. E tutto questo comporta altri 15 euro di costi per la Provincia, sempre più IVA. Non solo, ma la Safety21 si incarica di riscuotere anche le sanzioni dei ritardatari (se uno paga dopo 60 giorni dall’arrivo del verbale, la cifra raddoppia immediatamente). Bene, sui soldi recuperati, la Safety21 pretende la bella percentuale del 34%, che tenuto conto del raddoppio diventano cifre da capogiro”.
Insomma, secondo i nostri calcoli la ditta fornitrice avrebbe messo in cassa più di due milioni di euro in un anno: ora – a conti fatti - sappiamo che nei primi sei mesi sono stati inviati oltre 12 mila verbali, che con la sanzione media compresa fra 90 e 180 euro fanno un fatturato (fra ditta e Provincia) di 1,5 milioni di euro, cioè 3 all’anno. Infatti, la Provincia, per sua ammissione, calcola che avrebbe incassato in 12 mesi circa 1 milione.
“Sappiamo che nei primi sei mesi sono stati inviati oltre 12 mila verbali, che con la sanzione media compresa fra 90 e 180 euro fanno un fatturato (fra ditta e Provincia) di 1,5 milioni di euro, cioè 3 all’anno”
Perché la Provincia non acquista le attrezzature?
Ci chiedevamo nell’inchiesta: visto che l’attrezzatura ha un costo di circa 50.000 euro a tratta (formata da due portali), perché la Provincia non l’ha acquistata assieme al software per gestirla? Avrebbe potuto incassare tutti quei soldi e sistemare un bel po’ di strade, migliorare l’asfalto, le protezioni laterali e magari dare lavoro a 5-6 persone per gestire il sistema. Perché non l’ha fatto? Non è forse uno spreco dei soldi dei cittadini?
Ricevemmo subito una lettera della Safety 21 che contestava il nostro calcolo sul costo dei fotogrammi relativi a ogni singola infrazione. Sostenevamo che: “Oggi con l’elettronica non serve la pellicola, non ci sono più lo sviluppo e la stampa: basta solo una goccia di energia elettrica, un microsecondo di software per crittografare le immagini, ancor meno per calcolare la velocità del veicolo e qualche kilobyte di memoria da occupare su un CD. In definitiva, ogni scatto non vale più di qualche centesimo di euro.”
La Safety contestava, ma non indicava il vero costo. Ora però lo conosciamo. O meglio abbiamo scoperto quanto fosse gonfiato e quanto grasso colava nell’affare. Il sospetto ci era nato leggendo i bilanci della ditta: il fatturato era salito da 250 mila euro, nel 2011, a oltre 3 milioni di euro nel 2012, grazie al semplice noleggio di 3 Celeritas.
Banale invenzione per scansare le regole europee
La Giunta provinciale di Como si era astenuta dal contestare la nostra inchiesta, ma ha accusato il colpo anche perché ne è scaturita una scia di polemiche. Al punto che ha dovuto rivedere i suoi programmi per l’acquisto di altri 10 Tutor e di 5 autovelox per le 48 strade provinciali.
Ha proposto un regolare bando di gara secondo le norme europee (per il Celeritas di Bizzarone le aveva scansate con la banale invenzione che si trattava di un’applicazione “sperimentale”). Ha limato – rispetto al primo contratto - alcuni costi massimi dei singoli servizi: 2.000 euro di noleggio al mese per ognuno dei 10 portali di controllo della velocità media; 1.000 euro al mese per ciascun dispositivo di controllo della velocità istantanea; 30 euro per ogni serie di fotogrammi relativi alla velocità media; 18 euro per la velocità istantanea; 8 euro per ogni verbale stampato e spedito (ma tutte le spese di spedizione e di visura sono a carico della Provincia); 15 euro per ogni ricorso al prefetto o al giudice di Pace; 1% per la gestione del conto corrente nel quale confluiranno le sanzioni; 34% del valore (raddoppiato) delle sanzioni pagate in ritardo (dopo 60 giorni). Il tutto più Iva. Ma a differenza del primo contratto, sottoscritto per 6 + 6 mesi, questo viene esteso sorprendentemente fino a 5 + 5 anni.
“Se effettuiamo il conteggio di quanto hanno reso nei primi 6 mesi i due portali della Lomazzo-Bizzarone, ne viene fuori che con 5 tratte a velocità media e 5 autovelox puntiformi il fatturato di 5 anni di gestione dovrebbe superare abbondantemente i 7 milioni di euro”
Puro amore di modestia
Se estendiamo il conteggio di quanto hanno reso (1,5 milioni di euro fra ditta installatrice e Provincia) nei primi 6 mesi i due portali della Lomazzo-Bizzarone, ne viene fuori che con 5 tratte a velocità media e 5 autovelox puntiformi il fatturato di 5 anni di gestione dovrebbe superare abbondantemente i 7 milioni di euro. Ma, per puro amore di modestia, la Provincia scrive nel bando che l’ammontare totale dell’appalto è di 3 milioni di euro.
Ѐ pur vero che dopo qualche mese gli automobilisti-pendolari percepiscono sulla loro pelle la presenza dei controlli, ma siccome viene segnalato solo il portale d’ingresso – in totale disprezzo per lo spirito della legge che impone di segnalare in modo chiaro ed evidente, anche di notte, la posizione degli apparecchi – i più ritengono che si tratti di un controllo puntiforme, che inizia e finisce sotto il primo portale. Per la cronaca, il giudice di Pace di Como ha accolto il ricorso di una automobilista per questi motivi e ha condannato la Provincia a pagare le spese di giudizio (vedi immagine a lato).
Chiederete: perché la Provincia minimizza gli introiti? Semplice: non vuol mettere in piazza i lauti guadagni che se ne possono ricavare. Seguiteci: un portale costa 25.000 euro, due portali 50.000, con altri 100.000 euro si pagano abbondantemente i costi di installazione e la piattaforma informatica per gestire un numero illimitato di portali, di autovelox, e di verbali. Senza più spendere un centesimo, se non per la spedizione.
Come dire che con un investimento di soli 350.000 euro la Giunta provinciale di Como poteva acquistare e gestire l’intera attrezzatura di 10 portali e di 5 autovelox, per sempre. Sì perché, ogni portale è anche un autovelox quando viene usato in modalità istantanea. E quindi il noleggio di una seconda attrezzatura per tale scopo ci appare incomprensibile. O nasconde qualcosa. E non raccontateci che la Provincia non dispone di quei soldi, perché a conti fatti bastano solo tre mesi di funzionamento per portarli a casa.
Ogni portale è un bancomat a costo zero
A questo punto c’è da chiedersi perché tanti Tutor e tanti autovelox, in un colpo solo? Cosa se ne fanno? Mettono un Tutor dappertutto? La Valassina è certamente una delle superstrade del Nord più trafficate e il proposito di prevenire incidenti merita rispetto. Ma il dubbio che ogni portale sia considerato un bancomat a costo zero, non ce lo leva nessuno. Parlano di sicurezza, a noi sembra “accanimento terapeutico”. O qualcosa di peggio.
Ma non è finita. Alla gara di appalto hanno partecipato tre ditte: la Safety 21 (già “titolare” della Lomazzo-Bizzarone), la Maggioli di Rimini e la Tre Esse Italia. Ha vinto la Maggioli, che fornirà il sistema Vergilius (derivato dal Tutor autostradale). Volete sapere di quanto ha ribassato la sua offerta rispetto alle cifre del bando? Ѐ scesa del 60%, vale a dire che il costo di ogni serie di fotogrammi crolla da 30 a 12 euro, a meno della metà.
“Perché tanti Tutor e tanti autovelox, in un colpo solo? Cosa se ne fanno? La Valassina è certamente una delle superstrade del Nord più trafficate e il proposito di prevenire incidenti merita rispetto. Ma il dubbio che ogni portale sia considerato un bancomat a costo zero, non ce lo leva nessuno”
Ma anche la Safety 21, che con noi aveva sostenuto la congruità dei 35 euro percepiti col primo contratto, ha fatto un’offerta da saldi di stagione: 15,6 euro a fotogramma. Vuol dire che c’era molto grasso che colava. E che ce n’è ancora. Qualcuno ci ha confidato che, per offerte di questo tipo, basterebbero 3 euro a verbale, senza costi di noleggio, senza spese a parte, chiavi in mano…
Alla Giunta provinciale si devono essere accorti che nel primo contratto c’era qualcosa di sproporzionato. E per non rischiare ulteriormente, pare che – trascorsi i primi sei mesi - abbiano revocato alla Safety 21 la gestione del Celeritas per affidarlo alla Maggioli, ai nuovi prezzi.
L’eco della retromarcia della Provincia di Como è giunto anche a Novara. Qui avevano predisposto un contratto “sperimentale”, in tutto simile a quello della Lomazzo-Bizzarone, per il noleggio di un Celeritas. Ma, dopo quanto è successo a Como, hanno fermato i buoi e innestato la retromarcia. Ora predispongono un bando di gara sulla gazzetta europea, con tutti i crismi, con qualche garanzia in più. E, soprattutto, a costi ribassati. Non è molto, ma aver ottenuto di far scendere della metà i prezzi del nuovo appalto ci appare un bel risultato, cui forse non sono del tutto estranee le inchieste di Automoto.it.