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Chiudere i passi delle Dolomiti ai veicoli nelle ore centrali della stagione estiva per tutelare la catena montuosa: è questa la proposta avanzata dal presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher. «Servono scelte coraggiose, per affermare con responsabilità il valore della sostenibilità delle Dolomiti, che sia ambientale, economica, storica, culturale. Come presidente della Provincia autonoma di Bolzano e per la Regione Trentino Alto Adige affermo che lavorerò per creare le basi di una normativa solida, per la chiusura dei principali passi delle Dolomiti ai mezzi a motore, per fasce orarie, nelle ore centrali della giornata, durante il periodo culminante della stagione turistica estiva», ha spiegato in occasione delle celebrazioni del decennale del riconoscimento delle Dolomiti come patrimonio dell'umanità da parte dell'Unesco.
«Certamente sarà necessario proporre una alternativa - aggiunge Kompatscher - un servizio pubblico con mezzi a idrogeno o a trazione elettrica, che non hanno emissioni, silenziosi. Vanno fatte scelte coraggiose, con chi vive questo territorio; saranno le basi per un successo futuro, in termini turistici ed economici». Non è esattamente d'accordo il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin: «Sulla chiusura dei passi dolomitici bisogna parlare, fare un ragionamento condiviso con le categorie economiche, gli albergatori, chi vive e lavora sui valichi, per trovare una soluzione unitaria. Questa montagna ha bisogno di togliere vincoli, non di metterne».