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Madonna di Campiglio (Tn) – Onore al merito e giù il cappello, entra in scena Audi. Un marchio che in meno di 30 anni ha avuto la forza e le capacità di rivoluzionare la sua storia, diventando una delle Case automobilistiche premium più apprezzate del mondo, con numeri e tassi di crescita da capogiro.
Basta pensare che lo scorso anno Audi, dopo aver fatto registrare un sonoro + 8,3%, ha superato il traguardo record di 1 milione e mezzo di unità vendute (1.575.500 per l'esattezza), un obiettivo che era stato fissato per il 2015 e che la casa dei Quattro Anelli si è portata a casa con ben due anni di anticipo rispetto alle previsioni.
La ricetta per diventare un brand di successo
Audi ha lavorato tantissimo sul valore del brand e sull'immagine, investendo con forza per esempio nel motorsport dove si è fatta conoscere grazie alle vittorie a cascata conquistate prima nel Turismo, poi nell'Endurance, ma si è concentrata soprattutto sul prodotto, riuscendo a raggiungere livelli qualitativi eccezionali nel giro di poche decine di anni fino ad arrivare a competere a testa alta con le storiche rivali BMW e Mercedes-Benz. Un marchio, quello della Stella, con cui peraltro i tedeschi di Ingolstadt si giocano mese dopo mese l'ambito secondo posto nella classifica di vendita dei costruttori premium mondiali.
Con un'offensiva di prodotti imponente – la gamma può contare oggi qualcosa come 12 modelli senza tener conto du tutte le diverse versioni e varianti di carrozzeria - oggi Audi è un costruttore che può permettersi di arrivare a “colonizzare”, nel senso buono del termine, alcuni luoghi significativi che si legano in qualche modo alla storia e all'essenza del brand.
Audi e la "colonizzazione" di luoghi simbolo
Chiunque abbia avuto la fortuna di presenziare alla 24 Ore di Le Mans non può aver fatto a meno di notare la presenza dominante del marchio Audi, che grazie alle vittorie schiaccianti dell'ultimo decennio ha meritato di impossessarsi della tribuna principale sul rettilineo della Sarthe, dove campeggiano i loghi “Le Mans, Home of quattro”, ma anche di diverse altre zone del tracciato francese dove i simboli dei Quattro Anelli spuntano come funghi.
“Onore al merito e giù il cappello, entra in scena Audi. Un marchio che in meno di 30 anni ha avuto la forza e le capacità di rivoluzionare la sua storia, diventando una delle Case automobilistiche premium più apprezzate del mondo”
Curioso poi il caso dell'aeroporto di Monaco di Baviera, dove la presenza della Casa di Ingolstadt è fortissima grazie a pubblicità a dir poco gigantesche e a diversi modelli in esposizione sparsi qua e là per i terminal, oltre che per la presenza dell'Audi Forum, proprio nella città simbolo di uno dei principali competitor tedeschi.
Madonna di Campiglio si trasforma nella Home of quattro
Sulla scia di queste scelte di comunicazione fortissime Audi Italia ha scelto di applicare la stessa logica anche nel nostro Paese, legando il marchio dei Quattro Anelli al mondo dello sport e ad alcune delle località sciistiche più rinomate dell'arco alpino, ideali per trasmettere i valori legati ai modelli con trazione integrale quattro. Dopo aver consegnato una flotta di Audi A4 allroad agli atleti della Federazione Italiana Sport Invernali (FISI), avvenuta all’inizio della stagione, Audi ha voluto lasciare il segno nuovamente a Madonna di Campiglio, questa volta con maggior forza, eleggendo la nota località sciistica della Dolomiti come “Home of quattro” per eccellenza.
Per prima cosa il costruttore di Ingolstadt ha legato il suo nome a quello della pista da sci Tulot davvero impegnativa e riservata a sciatori esperti ed allenati, che d'ora in avanti si chiamerà Tulot Audi quattro. I Quattro Anelli hanno voluto associarsi a questa pista – i loghi "Audi", "Audi quattro" e "Home of quattro" campeggiano lungo la discesa innevata, ma anche sulle cabine degli impianti di risalita - perché ha riconosciuto un legame naturale con questo tracciato, considerata una delle più appassionanti e tecniceh delle Alpi per la sua pendenza – che raggiunge il 69% - e per la bellezza del paesaggio che la circonda. In sostanza elevate caratteristiche tecniche, dinamismo e sportività in tutta sicurezza sono i valori che accomunano la pista Tulot Audi ai prodotti dei Quattro Anelli.
Tulot Audi quattro: un'inaugurazione con i fiocchi
Per l'inaugurazione della pista la Casa tedesca ha messo in piedi un'organizzazione poderosa, invitando il pubblico a salire liberamente in cima al tracciato per festeggiare in grande stile l'importante battesimo. Grazie all’apertura straordinaria degli impianti di risalita in notturna infatti, dopo il momento istituzionale di inaugurazione alla presenza del Management di Audi Italia e delle autorità di Madonna di Campiglio-Pinzolo-Val Rendena, il pubblico accorso numeroso ha potuto gustarsi uno spettacolo unico, scandito in tre momenti principali davvero emozionanti.
Una volta spente tutte le fonti di luce, illuminati solo dal chiarore della luna e delle stelle, 100 maestri di sci hanno messo in scena una suggestiva fiaccolata, che ha iniziato a snodarsi dolcemente tra le curve della pista. Subito dopo però è arrivato il momento di dare spazio al ruggito dei motori. Ecco quindi spuntare un'Audi RS4 Avant, che, accompagnata dal sound del suo 4.8 FSI aspirato da 450 CV e supportata dalla fondamentale collaborazione della trazione integrale quattro, ha percorso a grande velocità un tratto in discesa della pista da sci, per la gioia e lo stupore del pubblico. La serata non poteva concludersi senza la ciliegina sulla torta, rappresentata in questo caso dallo spettacolo dei fuochi d'artificio, che hanno fatto calare la loro luce colorata sulle nevi dell'intera valle, accompagnati a tempo di musica grazie al dj set di Michele & Andrea di Radio DeeJay.
“Una volta spente tutte le fonti di luce, illuminati solo dal chiarore della luna e delle stelle, 100 maestri di sci hanno messo in scena una suggestiva fiaccolata”
Audi a Madonna di Campiglio: corsi di guida su ghiaccio e test drive
Il costruttore tedesco lega il suo marchio a Madonna di Campiglio, non solo attraverso la sponsorizzazione della pista Tulot, ma offrendo anche agli ospiti della località montana la possibilità di testare i modelli della gamma quattro, S e RS all'interno di un parcour su neve, ma anche grazie ad alcuni test drive su strada. Sulla pista di ghiaccio abbiamo messo a dura prova i diversi sistemi di trazione integrale quattro, per testare la loro efficacia in condizioni di minima aderenza, ma anche i diversi dispositivi elettronici di assistenza alla guida in fuoristrada che offrono i modelli Audi quattro.
Q3: facile e immediato anche in condizioni limite
Prima ci siamo messi al volante del SUV compatto Q3, che è dotato di un sistema quattro più semplice da un punto di vista meccanico, con giunto centrale Haldex con frizione multidisco a controllo elettronico (la stessa di A3 quattro e Volkswagen Golf 4Motion per intenderci). In condizioni di normale aderenza la trazione resta anteriore, a tutto vantaggio dei consumi, ma quando viene rilevata una perdita di aderenza la centralina elettronica invia gradualmente, a seconda della necessità, parte della coppia motrice al retrotreno.
La Q3 si è dimostrata subito facile ed intuitiva, anche nelle condizioni più estreme, con pendenza laterale fino a 25°. Non appena una ruota rimaneva per esempio sollevata da terra, non avendo quindi più trazione, il sistema provvedeva ad inviare la coppia motrice là dove era necessaria, risolvendo in breve tempo una situazione difficile.
Trazione quattro e differenziale Torsen: meno reattiva ma più efficace
Abbiamo poi provato le capacità fuoristradistiche di A6 allroad e Q5, che invece dispongono della tradizionale trazione quattro con differenziale Torsen. In questo caso la trazione è permanente sulle quattro ruote motrici, ma quando ci si trova in situazioni particolarmente impegnative, con perdita di trazione, il differenziale entra in funzione ripartendo la coppia tra le ruote in maniera efficace.
Questo sistema è meno reattivo (e più pesante) di quello con giunto Haldex. Per recepire la perdita di aderenza ed elaborare una risposta conseguente il differenziale ha bisogno di più tempo – si parla comunque di qualche istante in più – ma questa tecnologia garantisce per contro maggiore efficacia in situazioni particolarmente critiche, oltre alla garanzia in termini di sicurezza e prestazioni della trazione permanente sulle quattro ruote.
“Abbiamo poi provato le capacità fuoristradistiche di A6 allroad e Q5, che invece dispongono della tradizionale trazione quattro con differenziale Torsen”
Test Drive su strada: cantano i V8 (e non solo)
Per chi volesse assaporare poi le prestazioni mozzafiato della gamma S ed RS sono previste alcune sessioni di test su strada, dove si riesce perlomeno a farsi un'idea di cosa significa entrare nell'Olimpo di casa Audi. Nel nostro caso abbiamo provato la RS5 Cabriolet con il suo genuino V8 aspirato FSI da 4.2 litri in grado di erogare 450 CV (lo stesso della RS4 Avant) ma anche la RS6 Avant, capace di esprimere prestazioni ancora più micidiali e quasi spaventose grazie al poderoso V8 sovralimentato TFSI da 4.0 litri e 560 CV.
Chiudiamo la nostra esperienza di guida con la nuova SQ5 TDI, che propone la formula atipica della “sportiva a gasolio”, capace di garantire prestazioni davvero interessanti grazie al V6 biturbo diesel da 313 CV e 650 Nm, ma anche consumi decisamente contenuti considerata la “cavalleria” a disposizione.
Audi: si fa notare senza esasperare
Ad Audi infine bisogna riconoscere il merito di non aver esagerato in questa operazione di sponsorizzazione. Spesso infatti si assiste a luoghi che vengono letteralmente invasi da cartelloni pubblicitari, bandiere e loghi del marchio in questione.
Audi invece, in linea con l'immagine del brand, ha scelto un profilo molto più discreto, che si fa notare senza opprimere o modificare l'atmosfera di un paesaggio montano unico al mondo, capace di attirare turisti da ogni angolo d'Europa.
Audi
Viale Gerhard Richard Gumpert, 1
Verona
(VR) - Italia
800 283 454
info@audi.it
https://www.audi.it/it/web/it.html
Audi
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