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Il nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato l'intenzione di imporre dazi fino al 25% su Messico e Canada a partire dal 1° febbraio. Secondo Trump, i due Paesi permetterebbero l'ingresso negli Stati Uniti di grandi quantità di migranti irregolari e droghe, giustificando così l'adozione delle misure protezionistiche.
"Stiamo pensando a un 25% su Messico e Canada, perché stanno consentendo l'ingresso di vasti numeri di persone nel nostro Paese", ha dichiarato Trump ai giornalisti nello Studio Ovale. Tuttavia, la decisione potrebbe innescare una guerra commerciale tra i firmatari dell'Accordo Stati Uniti-Messico-Canada (USMCA), che ha sostituito il NAFTA e regolamenta scambi per un valore di 1.800 miliardi di dollari.
Se attuati, i dazi colpirebbero circa 97 miliardi di dollari di componenti auto e 4 milioni di veicoli finiti importati dai due Paesi, con un conseguente aumento dei prezzi delle auto nuove negli Stati Uniti di circa 3.000 dollari, secondo le stime di Wolfe Research. Inoltre, le case automobilistiche di Detroit sarebbero tra le più colpite: Stellantis importa circa il 40% dei suoi veicoli da Messico e Canada, General Motors il 30% e Ford il 25%.
Analisti di Bernstein hanno definito l'imposizione di tali dazi come un "disastro" per l'industria automobilistica americana, sottolineando le ripercussioni sulle supply chain e sui consumatori.
Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha già incontrato Trump per sottolineare l'impegno del Canada nel contrastare il traffico di droga e l'immigrazione illegale. Il governo canadese ha inoltre predisposto una lista di prodotti americani per un valore di 150 miliardi di dollari da colpire con tariffe di ritorsione. Il governo messicano, dal canto suo, ha adottato misure per ridurre le importazioni dalla Cina e ha effettuato un sequestro record di fentanyl per placare le preoccupazioni statunitensi.
Oltre ai dazi, Trump ha ordinato all'amministrazione di valutare l'eliminazione dei sussidi per i veicoli elettrici, sostenendo che queste misure distorcono il mercato e impongono l'adozione forzata delle EV. L'ordine esecutivo prevede la sospensione dei fondi per infrastrutture di ricarica previsti dall'Inflation Reduction Act e dall'Infrastructure Investment and Jobs Act, che includevano 7,5 miliardi di dollari per ampliare la rete di ricarica negli Stati Uniti.
Infine, gli esperti prevedono che le mosse di Trump possano rallentare l'adozione delle auto elettriche negli Stati Uniti, complicando i piani di transizione ecologica di molte case automobilistiche. Tuttavia, eventuali cambiamenti richiederebbero interventi legislativi complessi e tempi prolungati. La situazione rimane incerta e la possibilità di un'ulteriore escalation nelle tensioni commerciali con i partner dell'USMCA potrebbe avere impatti significativi sull'economia americana e globale nei prossimi mesi.