Trump congela i dazi reciproci per 90 giorni, ma quelli sulle auto restano attivi

Trump congela i dazi reciproci per 90 giorni, ma quelli sulle auto restano attivi
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L’amministrazione statunitense sospende la stretta commerciale su gran parte dei paesi, ma l’automotive continua a pagare il prezzo più alto
10 aprile 2025

Il presidente Donald Trump ha annunciato il 9 aprile 2025 una sospensione temporanea di 90 giorni sui dazi reciproci imposti alla maggior parte dei paesi. La misura – accolta con entusiasmo dai mercati – non si estende però al settore automobilistico, che continua a essere soggetto a tariffe specifiche, comprese quelle del 25% sui veicoli importati, entrate in vigore lo scorso 3 aprile.

Durante una conferenza stampa alla Casa Bianca, il segretario al Tesoro Scott Bessent ha confermato che i dazi su automobili, componenti, acciaio e alluminio restano pienamente in vigore. Il congelamento dei dazi reciproci verrà sostituito da una tariffa base del 10% per 90 giorni, mentre l’amministrazione negozierà nuove condizioni commerciali con i paesi partner.

 

Nessuna tregua per il settore auto

Il settore automotive aveva sperato in un allentamento delle pressioni, ma la Casa Bianca ha ribadito la volontà di mantenere ferme le misure settoriali. Glenn Stevens Jr., direttore esecutivo del gruppo MichAuto, ha dichiarato: “Continuiamo a chiedere che la complessa catena di fornitura globale dell’industria automobilistica venga protetta da frammentazioni che ne indeboliscono la competitività internazionale”.

Anche le tariffe verso Cina, Canada e Messico restano in vigore. Trump ha annunciato l’intenzione di aumentare ulteriormente le tariffe sulle importazioni cinesi fino al 125%, in risposta alle contromisure adottate da Pechino.

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Mercati in ripresa, industria sotto pressione

Nonostante la stretta sul settore auto, l’annuncio del congelamento dei dazi ha fatto impennare i mercati: l’indice S&P 500 è salito del 9,5%, mentre i titoli automobilistici hanno registrato rialzi notevoli. Tesla ha guadagnato il 22,7%, Ford il 9,3% e GM il 7,7%.

Tuttavia, secondo Patrick Anderson, CEO di Anderson Economic Group, i dazi auto continuano a pesare sui prezzi dei veicoli: “Ci aspettiamo rincari da 2.500 a 5.000 dollari per i modelli più economici e fino a 20.000 dollari per quelli di importazione”.

Musk contro la Casa Bianca

Il CEO di Tesla, Elon Musk, ha commentato ironicamente la decisione con un meme celebrativo pubblicato sui social. Musk, che nei giorni scorsi aveva criticato pubblicamente il consigliere commerciale della Casa Bianca Peter Navarro, si è detto favorevole a un commercio libero con zero dazi, soprattutto verso l’Europa.

Trump ha lasciato intendere che alcune aziende potrebbero essere esentate dai dazi in futuro: “Valuteremo caso per caso, deciderò anche d’istinto”, ha detto il presidente, confermando l’intenzione di mantenere una certa flessibilità nelle prossime trattative.

Secondo fonti della Casa Bianca, le tariffe su Canada e Messico – introdotte il 4 marzo – resteranno attive, con l’eccezione dei prodotti che rispettano le regole di contenuto regionale dell’accordo USMCA. Con questa mossa, Trump cerca di riequilibrare l’impatto dei dazi sul mercato finanziario, ma l’industria dell’auto, già provata da anni di crisi e cambiamenti epocali, rimane ancora una volta tra i settori più penalizzati dalla guerra commerciale americana.

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