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Tre anni trascorsi a guardarli i GP invece di disputarli. Tre anni a pensare a come rientrare nel giro e poi la grande occasione: costruire un team di F.E e diventare team manager, e pilota, della propria scuderia.
La seconda vita di Jarno Trulli ricomincia da una nuova sfida che, gioco di parole, lo sta elettrizzando:
«Sì è vero, quando mi hanno proposto questa squadra ci ho pensato sopra e poi alla fine mi sono deciso. Non era la solita GP2, dove avrei speso un milione e mezzo di euro a macchina e per fare il salto in F.1 ci sarebbero voluti altri 80 milioni con tutti i dubbi che ne seguono. La F.E è una sfida interessante sia per il pilota, che deve guidare in modo diverso, sia per quello che rappresenta: è una ricerca tecnologica avanzata, una scommessa sul futuro che sarà sempre più ibrido ed elettrico, quindi ecologico. Lo sviluppo nelle competizioni è qualcosa che mi affascina e perciò ho deciso di accettare questa sfida».
Una sfida fatta anche come uomo, oltre che sportivo:
«Sì, infatti avrò al mio fianco un pilota, che potrebbe anche battermi e questo renderà emozionante la sfida in pista. Che poi questo pilota sia una donna, Michela Cerruti, è un altro stimolo perché sempre più donne si avvicinano ai motori e averne una, che ha vinto in monoposto, ed è giovane e veloce, rende più interessante questa sfida».
“Non era la solita GP2, dove avrei speso un milione e mezzo di euro a macchina e per fare il salto in F.1 ci sarebbero voluti altri 80 milioni con tutti i dubbi che ne seguono. La F.E è una sfida interessante sia per il pilota, che deve guidare in modo diverso, sia per quello che rappresenta”
E poi dal punto di vista familiare, il terzo anello di successo:
«E’ vero, diventerò padre per la terza volta, e sarà una bambina da affiancare ai due maschietti. Volevo fortemente una femmina, è arrivata e per uno che ha appena compiuto 40 anni è un traguardo importante».
Trulli parla di sfida tecnologica e in questa avventura avrà al fianco alcune aziende italiane, come Sparco, che lo vestirà e seguirà in questa sfida:
«Io vesto Sparco da sempre, da quando ho cominciato a correre coi go kart da ragazzino fino alla F.1 con la vittoria al GP di Montecarlo. La F.E rappresenta una sfida nuova, ci vuole gente che abbia le basi e la tecnica, una capacità di ricerca e sviluppo e tempi rapidi nelle risposte. La F.E è nuova e volevo partner sicuri. Con le auto elettriche si aprono nuovi fronti di ricerca, materiali nuovi e avere alle spalle aziende leader dei propri settori è importantissimo».
E allora, partenza a metà settembre con il team Trulli F.E, ovvero quando la vita comincia a 40 anni.