Troppi 14 marchi dentro Stellantis? Il 1° marzo sapremo cosa succederà

Troppi 14 marchi dentro Stellantis? Il 1° marzo sapremo cosa succederà
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Poco più di un mese alla presentazione del piano industriale di Stellantis con le strategie per il futuro in Europa, Cina e USA. Gli investimenti ci sono, ma i troppi marchi rischiano di farsi concorrenza su molti mercati
19 gennaio 2022

Il primo marzo sarà una data storica per il Gruppo Stellantis: il CEO Carlos Tavares presenterà al mondo il suo piano strategico di lungo termine che includerà i modelli futuri per i 14 marchi del Gruppo (Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Maserati, Abarth, Peugeot, Citroen, DS, Opel, Vauxhall, Jeep, Chrysler, Dodge, Ram) e delineerà le strategie per portare avanti gli accordi di collaborazione appena raggiunti con Foxconn in Cina (l'azienda che tra l'altro produce gli iPhone) e con Amazon negli Stati Uniti, che si occuperanno di microchip e di software da installare a bordo delle future auto.

 

Le analisi di mercato e la Borsa per il momento hanno premiato Stellantis, che con la fusione di PSA e di FCA ha raggiunto il 4° posto tra i produttori mondiali, pur avendo un paio di grossi problemi da risolvere: l'eccesso di produzione in Europa (dove molti modelli si sovrappongono in vari segmenti di mercato e rischiamo di "cannibalizzarsi" a vicenda) e la la limitata penetrazione in Cina, inferiore a quella di tutti gli altri costruttori europei o americani, un misero 0,65% di quota di mercato rispetto, per esempio, al 2,06% di Tesla. Volkswagen arriva addirittura al 14,75%. Ecco la classifica dei più forti secondo Reuters. 

 

  

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Reuters, IMC Automotive

In questa tabella vediamo invece il confronto fra i modelli attuali e in arrivo che insistono sullo stesso segmento di mercato in Europa

Per aumentare le quote di mercato in Cina - un principio dal quale nessuno può derogare - Stellantis punterà principalmente su marchi dalla forte identità come Maserati e Jeep, mentre in Europa sembra evidente un certo affollamento nel gruppo delle suv piccole, e sempre meno attraente per Alfa Romeo restare nel segmento C. Una linea sottile corre fra il differente carattere dato ai singoli modelli e la competizione interna, e vari analisti vedono come unica soluzione la chiusura di alcuni brand. Ma Tavares ha detto che "li ama tutti" e che non si può "uccidere chi si ama". Se ne riparla il 1° marzo. Ed ecco il video celebrativo dei 12 mesi appena passati:

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