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Sembrava, ormai, che per rivedere in azione le Peugeot vincitrici della Dakar avremmo dovuto aspettare fino al Cina Grand Rally, o Silk Road Rally, vinto dal Team Peugeot Total con la doppietta di Peterhansel-Cottret e Despres-Castera. Invece, in occasione del Salone dell’Auto di Pechino, Bruno Famin, Direttore di Peugeot Sport, Maxime Picat, direttore Generale del marchio Peugeot, Li Haigang e Mathieu Vennin, Direttori Generale e Aggiunto di DongFeng Peugeot, hanno lanciato insieme a Stephane Peterhansel la sfida per la stagione in corso.
Niente Coppa del Mondo Cross-Country Rally, dunque, ma tre 2008 DKR16, con gli Equipaggi Stephane Peterhansel-Jean-Paul Cottret, Cyril Despres-David Castera e Sébastien Loeb-Daniel Elena, sono state iscritte al Silk Way Rally. È la prima operazione delle dissotterrate asce di guerra con le quali il Team Peugeot Total ha dominato l’edizione 2016 della Dakar Argentina-Bolivia del gennaio scorso. Le Macchine che parteciperanno al Rally che attraversa Russia, Kazakhstan e Cina sono le stesse della Dakar, promosse a “auto-laboratorio” e sottoposte alle sperimentazioni suggerite dalla vettura impegnata alla Dakar e ispirate alla sua logica evoluzione. Secondo lo schema collaudato già lo scorso anno, le “vecchie” Macchine vengono aggiornate per eliminare gli inconvenienti emersi durante la Dakar, e nello stesso tempo per ospitare progressivamente tutte le possibili novità e varianti che saranno fissate sulla DKR che verrà, ovvero la nuova arma con la quale Peugeot difenderà il primato conquistato a tempo di record in due sole edizioni della Maratona motoristica per definizione.
Le “misure” della Peugeot da Rally-Raid rimangono indicate, anche troppo sommariamente, nella configurazione, due ruote motrici e telaio tubolare con silhouette 2008, grandi ruote da 37 pollici e escursione delle sospensioni di 45cm, e nelle caratteristiche del motore, un V6 Turbo Diesel da tre litri di cilindrata capace di erogare 350 cavalli e 800 Nm di coppia. È curioso notare che tra le novità della nuova Macchina è prevista anche l’adozione di un impianto di climatizzazione. L’operazione, di non ovvia realizzazione, richiama l’indole controtendenza di Peugeot, che dopo aver creato una macchina per certi versi rivoluzionaria, insiste sulla linea innovatrice e, viste le grandi potenze che i moderni motori da corsa sono oggi in grado di fornire, “restituisce” parte di questa potenza a beneficio degli Equipaggi e del loro confort.
La vittoria alla Dakar ha messo le ali non solo al morale dei tecnici impegnati nel “bunker” di Velizy, ma anche ai programmi, finalmente allineati alle tempistiche richieste da un impegno così complesso quale è la realizzazione di una Macchina vincente per la Dakar. La conferma della partecipazione al Silk Way Rally, cui farà seguito verosimilmente la “difesa” del Titolo del Grand Cina e la partecipazione al Rally del Marocco, pone la Squadra diretta dal genio di Bruno Famin su un piano di piena efficienza anche sotto il profilo del rispetto delle tabelle di marcia, e ne aumenta il potenziale di competitività. In questa ottica dovremmo vedere le nuove Peugeot per la Dakar già in Marocco, in “sostituzione” delle 2008 DKR16 che passeranno, come è noto, al Team PH Racing per essere affidate a noleggio ad equipaggi privati.
Il Silk Way Rally, sfida difficile dal fascino romantico dell’epopea dei grandi viaggi, è nato nel 2009 e torna dopo due stagioni di assenza per rilanciare la competizione che si propone di completare il panorama dei grandi eventi Rally-Raid. In programma dal 8 al 24 luglio prossimo, il Rally si svilupperà su quindici tappe e 10.000 chilometri, di cui 4.500 di Prove Speciali, con partenza da Mosca e arrivo a Pechino, e può contare su un impianto organizzativo e di supporto superlativo, con Sponsor di notevole rilievo e tecnici di primordine, e tra questi il recentemente “arruolato” Luc Alphand, “mitico” olimpionico francese, vincitore della Coppa del Mondo di Sci e… della Dakar 2006 con la Mitsubishi ufficiale.
I dettagli del Rally saranno svelati nelle prossime settimane, ma le notizie dalle ricognizioni descrivono una Gara affascinante e impegnativa, un’avventura alla scoperta dei più bei Deserti asiatici in grado di lasciare il segno nella storia della disciplina. Un sfida che Peugeot non poteva eludere.
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