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L'articolo del nostro editorialista Enrico De Vita dedicato alla trazione integrale continua a mantenere vivo e il dibattito tra i lettori sull'argomento. I sistemi a quattro ruote motrici sono realmente efficaci e in quali condizioni? L'avvento di pneumatici invernali sempre più prestaizionali rendono davvero inarrestabili le auto a trazione anteriore o posteriore?
L'interesse dimostrato dagli utenti ha spinto Enrico De Vita a fornire ulteriori risposte ai commenti più interessanti, dopo che alcuni giorni fa aveva già provveduto ad approfondire ulteriormente l'argomento.
Il commento di mikfum01
grazie per gli ulteriori chiarimenti. aggiungo anche un esperienza personale; ho potuto verificare il comportamento di una integrale haldex2 in condizioni di scarsa aderenza ed ho notato che quando interviene l'antiskid frenando le ruote, per evitare credo un eccessivo trasferimento di coppia, contemporaneamente taglia anche la potenza del motore arrivando addirittura se continua a non esserci grip alla condizione di gas a tavoletta e il motore che quasi si spegne non per lo sforzo ma proprio per non dare potenza....
Enrico De Vita risponde a mikfum01
Intuizione corretta. Se i progettisti non avessero limitato drasticamente la coppia del motore, nel momento in cui si frena la ruota che pattina, l’altra subirebbe una spinta a velocità doppia. E il testacoda sarebbe garantito.
Il commento di Nick_Farl_3987597
una cortesia all' Ing. De Vita...
gentilissimo ing. de vita,
ho trovato il suo articolo molto interessante e vorrei chiederle di farne uno dove mette a confronto la trazione integrale, la posteriore e l'anteriore.
quale consiglia come trazione in tutte le condizioni.
insomma con l'aiuto dei lettori qual è la macchina "totale".
Enrico De Vita risponde a Nick_Farl_3987597
Accolgo il suggerimento. Nei prossimi mesi metterò a confronto le tre soluzioni, analizzandole però sotto tre aspetti in parte contrastanti: facilità di guida, sicurezza, prestazioni sportive.
Il commento di Rebecca79
A proposito di pneumatici invernali.........
Ringrazio l'ing. De Vita per la risposta alla questione da me sollevata,ma a questo punto mi sorge un altro dubbio: gli pneumatici invernali vengono chiamati anche termici,poichè la loro mescola dovrebbe essere in grado di sviluppare calore,al fine di favorire una migliore aderenza su fondi stradali ghiacciati, dunque sono ideali durante la stagione fredda in caso di neve o ghiaccio,ma che dire del fango? L'esperienza mi insegna che in certe strade di campagna è possibile impantanarsi con l'auto in tutte le stagioni,anche nel periodo in cui è necessario fare uso di pneumatici estivi:come ci si deve dunque comportare in caso di emergenza,quando l'auto non vuole proprio saperne di muoversi?
Enrico De Vita risponde a Rebecca79
Complimenti a Rebecca per la domanda. Ѐ vero, i pneumatici invernali (quelli col cristallo di ghiaccio nella montagna a tre punte) non servono a niente sul fango, nel senso che non hanno alcuna caratteristica particolare per tale superficie. Solo in caso di temperature molto basse si comporterebbero meglio, ma è solo perché sottozero il fango tende a ghiacciarsi. Non è invece vero che sviluppano caldo. Infatti, la denominazione corretta non è “gomme termiche”, ma “atermiche”, cioè insensibili alla temperatura esterna.
Qualche leggenda metropolitana ha poi tolto la “a”. In parole povere, la mescola di questi pneumatici rimane morbida e aderente quando la temperatura scende al di sotto dello zero, mentre quella dei pneumatici normali indurisce notevolmente e si comporta come una suola rigida. Su asfalto asciutto si considera che la temperatura al suolo di +7 °C sia quella ove l’aderenza dei due tipi di mescola sia equivalente (cioè le curve si incrocino).
Per la marcia su fango l’ideale sono i battistrada fortemente tassellati, la cui sigla è M+S (mud and snow, fango e neve). Tuttavia, sono costruiti con mescola dura, per resistere alle sollecitazioni delle pietre senza strapparsi, quindi, non adatta a fornire aderenza a bassa temperatura o su neve battuta. Ma, quando la neve è fresca, questi pneumatici esercitano un ingranamento meccanico simile a una cremagliera (proprio grazie alla durezza dei tasselli), capace di dare sufficiente trazione. Perciò sono ancora considerati legalmente validi d’inverno. Sono, invece, decisamente “delicati” sul ghiaccio.