Trasporto pubblico, associazioni di categoria: «No a 1 metro di distanza, sì a mascherine obbligatorie»

Trasporto pubblico, associazioni di categoria: «No a 1 metro di distanza, sì a mascherine obbligatorie»
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Per Agens e Asstra limitare la capacità al 30% del sistema del tpl potrebbe comportare assembramenti alle fermate
29 aprile 2020

Due associazioni che riuniscono le aziende del trasporto pubblico locale, Agens e Asstra, hanno scritto una lettera al Ministro dei Trasporti in cui si fa rilevare che la previsione di attuare il distanziamento di un metro di distanza tra passeggeri contenuta nel “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” potrebbe creare qualche problema.

Nella missiva indirizzata a Paola De Micheli e firmata dai presidenti Arrigo Giana (Atm Milano) e Andrea Gibelli (Ferrovie Nord Milano), si fa notare che «il distanziamento ipotizzato di 1 metro per la Fase 2 limita la capacità del sistema dei trasporti di persone al 25-30% del numero di passeggeri trasportati in condizioni di normalità. Tale limite riguarderebbe sia la capienza dei veicoli, sia quella dei luoghi di attesa dei mezzi, siano essi stazioni o fermate di superficie».

«Ed è di tutta evidenza che, – prosegue la lettera - conseguentemente, l’offerta di trasporto sarebbe assolutamente insufficiente – anche a fronte di una domanda che, prevedibilmente, sarà inferiore rispetto alla situazione preemergenza COVID-19 – con inevitabili gravi ripercussioni sulla ripresa delle attività economiche e sociali e quindi sul raggiungimento degli obiettivi della Fase 2. Un tale vincolo di distanziamento potrebbe, inoltre, generare sovraffollamento a ridosso delle aree di attesa delle stazioni e alle fermate, ottenendo un effetto contrario a quello desiderato. Assembramenti non controllabili e pericolosi per la salute delle persone e addirittura comportare potenziali problemi di ordine pubblico».

Al fine di preservare l’efficacia del provvedimento, a cui hanno contribuito anche le aziende del tpl tra cui Agens e Asstra, le due associazioni ritengono necessario che venga adottato diffusamente l’obbligo di utilizzo delle mascherine da parte degli utenti e che non venga limitata la capacità dei mezzi di trasporto.

«Un intervento modificativo necessario – sottolineano Asstra e Agens – non solo in relazione a quanto sopra detto ma anche per raccordare i contenuti degli allegati dedicati al trasporto pubblico (Protocollo del 20 marzo e Linee Guida) le cui prescrizioni determinano sovente sovrapposizioni la cui soluzione in via interpretativa non appare né auspicabile né raccomandabile».

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