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Iniziano a trapelare i primi dettagli sulla dinamica del tragico ed inspiegabile incidente avvenuto il 28 luglio scorso in Irpinia, lungo l'autostrada A16, quando un autobus in panne è precipitato da un viadotto provocando la morte di 39 persone sulle 48 presenti a bordo.
Parla l'avvocato di una delle famiglie colpite dalla tragedia
L’avvocato Andrea Pianese infatti, perito della famiglia del Giudice che nella tragedia dell’autobus ha perso tre persone, in una pausa dell’incidente probatorio in corso ad Avellino ha dichiarato che il pullman precipitato aveva l’impianto frenante fuori uso.
Pianese, che ha visitato il deposito dove si stanno svolgendo gli accertamenti tecnici sui resti dell’autobus, ha spiegato che, secondo quello che ha potuto constatare, il mezzo ha danneggiato la crociera del semiasse. La rottura di questo componente meccanico ha a sua volta danneggiato il sistema frenante ad aria dell’autobus, che è quindi andato completamente fuori uso.
Forse, ma questa al momento è soltanto un ipotesi, l'autista del pullman potrebbe aver danneggiato la crociera del semiasse mentre tentava di scalare le marce rilasciando violentemente la frizione, nel tentativo disperato di porre fine alla folle corsa del bus che iniziava a presentare qualche problema in frenata.
Il pullman aveva i freni fuori uso
L’avvocato sostiene questa posizione dal momento che i pezzi meccanici ritrovati lungo l’autostrada, prima del luogo dell’incidente, appartengono senza alcun dubbio all’autobus e lo portano ad affermare senza mezzi termini che al momento della tragedia il mezzo non aveva più i freni a disposizione.
Pianese ha aggiunto che il bus era dotato anche di un impianto frenante idraulico, che però è riuscito ad agire solamente su una ruota. Questo spiegherebbe secondo l’avvocato anche la traiettoria irregolare del bus lungo la discesa di Monteforte, nel disperato tentativo dell’autista di fermare il mezzo.
Le revisioni vengono effettuate correttamente?
A questo proposito o bene ricordare che il pullman precipitato dal viadotto in Irpinia era stato sottoposto a continue revisioni, l’ultima solamente pochi mesi fa, ma che comunque aveva più di 800.000 km dal momento dell'immatricolazione. Le pesanti dichiarazioni dell’avvocato Pianese aprono quindi la questione della manutenzione dei mezzi che circolano sulle nostre strade e del corretto svolgimento delle operazioni di revisione.
Le nostre strade non presentano sempre livelli di sicurezza adeguati
A nostro avviso però le rivelazioni di Pianese non devono togliere l’attenzione da un altro grave problema sollevato da questa tragedia, ovvero quello della manutenzione e del livello di sicurezza delle strade italiane. Come abbiamo già sostenuto in passato infatti, il bus in Irpinia potrebbe essere precipitato nel vuoto anche a causa dello stato di abbandono delle barriere new jersey, che non garantivano più le condizioni di sicurezza sufficienti per trattenere un mezzo all’interno della carreggiata.
La presenza sistematica infine di rampe di emergenza nei tratti autostradali in discesa, come avviene in molti altri Paesi, studiate per frenare la corsa impazzita dei mezzi rimasti privi di freni, avrebbe potuto forse scongiurare una tragedia di questa portata.