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Continuano gli strascichi nel settore automotive dell'epidemia di Coronavirus che sta colpendo la Cina in queste settimane: Toyota ha deciso di interrompere la produzione nel paese asiatico fino al 9 febbraio. La scelta, spiega una portavoce della casa nipponica a domanda in merito di Bloomberg, è dovuta non solo alle linee guida del governo regionale e di quello locale, ma anche della situazione a livello di forniture di componenti.
Toyota continuerà a monitorare la situazione fino al 10 febbraio, quando prenderà una decisione sull'eventuale ripresa dell'attività lavorativa. Al momento, spiegano da Toyota, non ci sono dipendenti della casa nipponica né a Wuhan né nel resto della provincia di Hubei, la parte della Cina più colpita dal Coronavirus, che ha mietuto finora oltre 130 vittime.
Se da un lato alcune aziende, come PSA, stanno rimpatriando i propri dipendenti in Cina, con degli iter che prevedono la quarantena prima della partenza verso il paese di origine, altri, come Ford, hanno richiamato in fabbrica i lavoratori durante le festività per il Capodanno cinese per riconvertire dei Transfer in ambulanze per far fronte all'emergenza sanitaria.
Nel frattempo si registrano i primi due casi di Coronavirus nel settore dell'automotive: si tratta di due dipendenti della società di componentistica tedesca, Webasto. Il primo ha sempre lavorato nel quartier generale di Stockdorf, mentre il secondo, di origine cinese, si è recato a Stockdorf per un viaggio di lavoro; il Coronavirus gli è stato diagnosticato al ritorno in patria. Stando a quanto dichiarato in una nota stampa dell'azienda, i due malati «stanno bene, considerate le circostanze» e stanno ricevendo le dovute cure in ospedale.