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Una città intelligente ai piedi del Monte Fuji, dove conviveranno in perfetta armonia e letizia gli umani e le nuove tecnologie.
Artefice dell’esperimento è Toyota, che prevede l’iniziale trasferimento di quasi quattrocento persone, tra le quali molti suoi dipendenti, nella cosiddetta Woven City, allestita sugli oltre 70 ettari di proprietà dell’azienda a Susono, nella prefettura di Shizuoka.
Una città autosufficiente dal punto di vista energetico, la cui necessità d’elettricità verrà saziata da efficienti celle a combustibile frutto della reazione idrogeno-ossigeno, oltre che da più classici pannelli solari.
Toyota descrive la città - gestita con partner come il gigante delle telecomunicazioni Nippon Telegraph e Telephone Corp. - come un "laboratorio vivente" dove testare veicoli autonomi, mobilità personale, robot, case intelligenti ed intelligenza artificiale in un ambiente reale.
La Casa automobilistica ha incaricato l'architetto danese Bjarke Ingels, che ha progettato il World Trade Center di New York City e la sede di Google in California, di studiare il layout della città.
Gli edifici saranno realizzati in legno per ridurre al minimo l'impronta di carbonio e le case utilizzeranno l'intelligenza artificiale basata sui sensori per verificare la salute degli occupanti: i lavori di costruzione inizieranno a marzo, ma non è stata indicata una data di fine lavori.
«Affronteremo la sfida di creare un futuro in cui persone con background diversi possano vivere felicemente», ha detto Akio Toyoda, presidente di Toyota, in occasione della cerimonia di presentazione del progetto.