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Akio Toyoda, ex amministratore delegato di Toyota e nipote del fondatore della casa automobilistica, continua a essere una voce critica nel dibattito sull'automobile elettrica. Nonostante il crescente entusiasmo globale per questa tecnologia, Toyoda ha espresso serie preoccupazioni, ritenendo le auto elettriche "sovravalutate" e anticipando possibili difficoltà per il settore già dal 2020.
Durante il Japan Mobility Show, Toyoda ha commentato il calo delle vendite di auto elettriche, interpretandolo come un segno che i consumatori stanno iniziando a rivedere le loro aspettative. Secondo lui, le pressioni normative e i mandati governativi rischiano di accelerare in modo non sostenibile la transizione verso l'elettrico, influenzando negativamente i consumatori.
Toyoda ha sempre sostenuto che l'obiettivo della neutralità carbonica possa essere raggiunto attraverso tecnologie diverse, non limitandosi solo all'elettrico. Toyota ha investito significativamente nello sviluppo di veicoli a idrogeno, una scelta che Toyoda difende come più versatile e sostenibile a lungo termine rispetto alle batterie. Tuttavia, le recenti direzioni aziendali sotto la guida del nuovo CEO Koji Sato hanno visto un rinnovato focus sui veicoli elettrici, segnalando una possibile divergenza dalle visioni di Toyoda.
Nonostante le tensioni interne, Toyota continua a esplorare diverse vie tecnologiche, compresa la presentazione di nuovi concept di veicoli elettrici. Toyoda, rimasto influente nel consiglio di amministrazione, enfatizza la necessità di un dialogo aperto sulle scelte tecnologiche, preoccupato che decisioni rapide possano portare a compromessi su costi e impatto ambientale.
Il dibattito si estende oltre Toyota, con leader del settore come Stephan Winkelmann di Lamborghini e Mate Rimac, che esprimono cautela sul rapido abbraccio dell'auto elettrica. Mentre Rimac continua a innovare con hypercar elettriche, sottolinea anche il valore delle grandi motorizzazioni tradizionali in un contesto high-tech.