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La mobilità globale a zero emissioni, rappresenta forse più di una mera utopia per Toyota. Il costruttore giapponese, infatti, ha già provveduto alla commercializzazione della Mirai, automobile alimentata a idrogeno e per questo in grado di rilasciare emissioni pari a zero, ed il suo sguardo si proietta inevitabilmente verso un futuro ancor più green, se possibile.
Di recente, i vertici dell’azienda hanno parlato di un piano volto a cessare di utilizzare i motori tradizionali entro il 2050, e di conseguenza arrivare ad una gamma di veicoli in grado di compiere il loro lavoro in maniera ecosostenibile, ad emissioni praticamente nulle. Nei prossimi anni, il colosso del Sol Levante opterà per un utilizzo massiccio della tecnologa di sfruttamento dell’idrogeno, oltre a veicoli ibridi equipaggiati con propulsori a benzina ed autovetture completamente elettriche. Contestualmente, vi è la forte volontà di arrivare alla soglia di emissioni zero anche per quanto riguarda le fabbriche dove tali mezzi vengono prodotti ed assemblati.
Un piano così ambizioso, tuttavia, non può essere raggiunto tramite la mera volontà del marchio. Serve, infatti, la collaborazione di partner e fornitori. «Senza supporto dai nostri partner, non sarà possibile. Siamo sicuri di potercela fare, abbiamo fatto i nostri calcoli.» commenta Kiyotaka Ise, Senior Managing Officer Toyota.
Queste decisioni si ripercuoteranno inevitabilmente sugli anelli della catena fornitrice, da chi si occupa di pistoni fino alle guarnizioni. Le ambizioni di Toota sono, tuttavia inesauribili. Come se un piano così arduo non fosse sufficiente, il marchio nipponico vorrebbe che anche i propri fornitori sposassero una visione ecosostenibile.
«Creeremo delle linee guida per la riduzione del diossido di carbonio e per una solida coesistenza con l’ambiente naturale.» commenta Tatsuro Takami, Managing Officer. «L’intero gruppo si impegnerà all’unisono per questo obiettivo.»
Attualmente, la fetta di mercato occupata dalle vetture ibride non è ancora elevatissima, ma da Toyota ci si aspetta di incrementare le vendite di tali veicoli sino alla soglia di 7 milioni entro il 2020. «Per fare ciò, occorre diminuire i costi della tecnologia ibrida.» prosegue Ise.
Nel 2050, secondi i piani, dovremmo quindi assistere ad una riduzione totale delle emissioni di diossido di carbonio, anche grazie all’utilizzo massicio dell’idrogeno.
«Toyota è una grande azienda, deve sempre mostrare la via da percorrere. La differenza con la concorrenza, è quanto offerto da Toyota. Sono convinto che ce la possa fare.» commenta Tatsuo Yoshida, analista alla Barclays Securities Japan.