Toyota compie 75 anni

Toyota compie 75 anni
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Una storia incredibile quella della Toyota, che inizia esattamente 75 anni fa all'interno di una fabbrica di telai... Da allora la Casa di Nagoya ha venduto nel mondo oltre 200 milioni di veicoli
2 novembre 2012

Il 2012 rimarrà senza dubbio un tappa fondamentale nella storia della Toyota che oltre ad essere tornata il primo costruttore mondiale scavalcando nuovamente General Motors e il Gruppo Volkswagen, festeggia proprio quest’anno un importante anniversario.

 

Il 3 novembre 2012 infatti ricorre il 75° anno dalla nascita della Casa automobilistica di Nagoya, fondata nell’ormai lontano 1937 da Kiichiro Toyoda.

Un'Azienda che affonda le sue radici alla fine dell'800

La storia della Toyota in realtà ha inizio più di un secolo fa, quando il padre di Kiichiro, Sakichi Toyoda, fonda la società denominata Toyoda Enterprise. Conosciuto come il "Re del Inventori" e il “Thomas Edison” del Giappone, Sakichi nasce nel 1867, in un periodo in cui l’antico Giappone sta vivendo una rapidissima ed impressionante modernizzazione industriale.

Sakichi trova la sua vocazione quando compie il suo ventesimo compleanno. Il giovane giapponese vuole contribuire efficacemente a migliorare le condizioni di vita della propria società. Osservando lo snervante lavoro di filatura e tessitura condotto a mano dalla madre, Sakichi si convince della necessità di inventare una macchina che potesse facilitare di gran lunga la creazione dei tessuti.


Nel 1926 Sakichi e suo figlio Kiichiro perfezionano definitivamente la loro invenzione: si tratta dell’innovativo Toyoda G-type Automatic Loom, un telaio automatico sviluppato per la produzione di massa. L'efficienza del nuovo telaio - un lavoratore poteva far funzionare da solo 25 macchine differenti – attira rapidamente l'attenzione della società britannica Platt Brothers & Co. Ltd, che all’epoca risultava il più grande produttore mondiale di tessuti.

Sakichi trova la sua vocazione quando compie il suo ventesimo compleanno. Il giovane giapponese vuole contribuire efficacemente a migliorare le condizioni di vita della propria società. Osservando lo snervante lavoro di filatura e tessitura condotto a mano dalla madre, Sakichi si convince della necessità di inventare una macchina che potesse facilitare di gran lunga la creazione dei tessuti

L'obiettivo di Kiichiro: costruire un'automobile

Nel 1929 il figlio del Sakichi, Kiichiro decide di andare compiere un viaggio negli Stati Uniti per conoscere di persona gli sviluppi dell’industria automobilistica dell’epoca. Il giovane imprenditore giapponese torna dagli USA con un solo obiettivo: costruire un’automobile


Kiichiro destina una parte della fabbrica di telai al nuovo progetto e raduna un team di ingegneri che si mettono a progettare un motore. Intanto riesce a convincere Risaburo Toyoda, allora responsabile della Toyoda Automatic Loom Works acreare un Dipartimento dedicato all'automobile all'interno dell'azienda.

Con l’inizio della guerra però l’ambizione di costruire automobili di massa prende un’altra direzione dal momento che il Governo del Paese è più interessato alla produzione di autocarri che di auto. Kiichiro elabora quindi nuovi piani per la costruzione di veicoli commerciali e nel 1935 dopo meno di sei mesi di sviluppo è pronto a presentare il camion G1.

1937: Nasce il marchio Toyota

Avviata la produzione di autocarri, Kiichiro torna a lavorare sulla progettazione di una nuova autovettura. Nel 1936 il prototipo del modello AA viene completato e viene organizzato un concorso pubblico per decidere il marchio da apporre al modello appena sviluppato.

 

Alla fine risulterà vincente "Toyota", una parola scelta perché evoca un senso di velocità, ma anche a causa del numero dei caratteri. Nella cultura giapponese  infatti l’otto è un numero considerato di buon auspicio.


Il 28 agosto 1937 la Toyota Motor Company (oggi conosciuta come Toyota Motor Corporation) viene ufficialmente istituita e Risaburo viene nominato il primo Presidente della società.

Il motore Type S, la Toyota SA e il metodo di produzione Just in Time

Alla fine della seconda guerra mondiale, anche se gli impianti di produzione automobilistici in Giappone hanno subito relativamente pochi danni, è necessario intraprendere un’opera di rinnovamento. Già ad ottobre del 1945, gli ingengeri Toyota cominciano a progettare un motore a quattro cilindri da 1.0 litro, denominato Type S. 


Nel 1947 Toyota presenta la SA, la prima auto del dopoguerra dotata di due porte e di 27 CV, che vengono sviluppati proprio dal nuovo motore Type S. Nel frattempo Kiichiro inizia a sviluppare l’innovativo metodo di produzione Just in Time, volto a rendere più efficiente la produzione.

Nel frattempo Kiichiro inizia a sviluppare l’innovativo metodo di produzione Just in Time, volto a rendere più efficiente la produzione

 

L’obiettivo era quello di far coesistere l’automazione con il controllo dell’uomo, al fine di rendere sempre più efficiente e meno costosa la produzione. I dipendenti per esempio erano in gado di fermare i macchinari nel caso in cui si verificasse un problema, in modo da evitare che gli eventuali difetti si ripercuotessero su un gran numero di pezzi.

Nuovi standar qualitativi e la penetrazione commerciale in USA

Durante la prima metà del 1960, Toyota è impegnata a portare la qualità della produzione ad un livello competitivo, introducendo un vero e proprio sistema di controllo della qualità.


Una nuova era invece inizia nel 1957 quando due esemplari di Toyota Crown arrivano a Los Angeles, diventando le prime auto giapponesi per passeggeri ad essere esportate in Nord America. Poco dopo viene fondata la Toyota Motor Sales USA e le vendite possono così cominciare nel 1958, quando vengono commercializzate in America solamente 288 vetture.

1951: nasce il Land Cruiser

Intanto, nel 1951 debutta il modello BJ, che nel 1955 adotta il leggendario nome Land Cruiser. Rapidamente il fuoristrada giapponese si conquista la fama di veicolo solido e robusto con cui affrontare ogni tipo di terreno.


Introdotta nel 1966, la Toyota Crown diventa l’auto più popolare della Toyota negli Stati Uniti, tanto che viene commercializzata in più di 20.000 unità in un solo anno. Nel 1967, la Casa giapponese si attesta come il terzo marchio di importazione più venduto d’America e con un milione di unità vendute nel 1975 diventa il marchio d’importazione più venduto del Paese. Oggi, Toyota gestisce 14 impianti di produzione in Nord America, con la produzione locale che ha recentemente raggiunto i 25 milioni di veicoli.

Nel 1967, la Casa giapponese si attesta come il terzo marchio di importazione più venduto d’America e con un milione di unità vendute nel 1975 diventa il marchio d’importazione più venduto del Paese. Oggi, Toyota gestisce 14 impianti di produzione in Nord America, con la produzione locale che ha recentemente raggiunto i 25 milioni di veicoli

1962: Toyota sbarca in Europa

Nel 1962 inizia la penetrazione di Toyota anche in Europa. Inizialmente vengono importate vetture a Malta e Cipro e in un secondo momento anche in Danimarca e Finlandia. Successivamente Toyota raggiunge anche i mercati di Paesi Bassi, Svizzera e Belgio, dove nel 1969 l’Azienda giapponese stabilisce i suoi uffici di rappresentanza per il Vecchio continente, che in seguito si trasformeranno nell’attuale Toyota Motor Europe.


I mercati della Repubblica federale di Germania, della Francia e della Gran Bretagna si dimostrano alcuni dei più impegnativi per la penetrazione commerciale di Toyota, dal momento che tutti questi Paesi presentano una forte produzione locale di automobili.

Gli anni ’70, con l'avvento della crisi petrolifera, rappresentano un momento fondamentale per lo sviluppo europeo della Casa di Nagoya. Col tempo, dalla seconda metà degli anni ’70, grazie anche alla partecipazione di Toyota ad una serie di competizioni sportive, la situazione inizia ad essere più favorevole per le vetture giapponesi vendute nel Vecchio Continente.

La Toyota Motorsport GmbH

La Divisione sportiva Toyota Motorsport GmbH si trasferisce nel 1979 da Bruxelles a Colonia. Di lì a poco nasce la mitica Toyota Celica Turbo Twincam, che vince tutte e sei le gare del Campionato Mondiale Rally in Africa tra il 1983 e il 1986.


Intanto continuano a crescere le vendite in Europa. Grazie all’introduzione sul mercato di modelli che ridisegnano l’immagine del brand, come la Toyota MR2 Supra del 1985 e la Celica del 1986, il costruttore nipponico riesce per la prima volta ad immatricolare 440.000 vetture in Europa, traguardo raggiunto nel 1987.

Con il rinnovato desiderio di sviluppare prodotti che sapessero soddisfare le esigenze europee, nel 1987 viene fondato un nuovo centro tecnico a Zaventem, in Belgio. Conosciuto oggi come Toyota Motor Europe Technical Centre, all'impianto viene affidato il compito di diventare centro di pianificazione globale di Toyota per i segmenti A, B e C


Nel 1982 Toyota diventa un fornitore di componenti per Lotus, celebre Casa costruttrice di modelli sportivi e e nel 1987 sigla un accordo con Volkswagen per produrre congiuntamente l’Hilux ad Hannover.

1987: è il momento del Toyota Motor Europe Technical Centre

Con il rinnovato desiderio di sviluppare prodotti che sapessero soddisfare le esigenze europee, nel 1987 viene fondato un nuovo centro tecnico a Zaventem, in Belgio. Conosciuto oggi come Toyota Motor Europe Technical Centre, all'impianto viene affidato il compito di diventare centro di pianificazione globale di Toyota per i segmenti A, B e C.

1989: nasce la Lexus

Nel 1989 Toyota Motor Corporation entra nel mercato automobilistico di fascia premium con il lancio del marchio Lexus. L'ammiraglia Lexus LS 400, presentata al Salone di Detroit inzia ad essere venduta in Europa nel 1990.


Nel 1992 la capacità di produzione europea di Toyota cresce con l’inaugurazione dell’impianto di produzione nel Regno Unito conosciuto oggi come Toyota Motor Manufacturing, mentre nel 1994 inizia la produzione della Toyota Motor Manufacturing Turkey.

1997: inizia l'era Prius

Lanciata nel 1997 solo in Giappone, la Toyota Prius è diventata oggi la prima vettura full-hybrid al mondo. Il modello è arrivato in Europa a cavallo del nuovo millennio e in quindici anni le vendite mondiali dei modelli ibridi firmati Toyota e Lexus hanno superato i 4 milioni di unità, un risultato ancora più grande se paragonato alle 500.000 unità vendute in Europa nel 2000.

75 anni dopo Kiichiro Toyoda ha trasformato il piccolo Dipartimento di produzione ricavato all’interno della Toyoda Automatic Loom in quella che è oggi la Toyota Motor Corporation: un’Azienda che impiega oltre 300.000 addetti in tutto il mondo e che ha prodotto oltre 200 milioni di veicoli


Nel 1999, Toyota vince la prima edizione dell’International Engine of the Year grazie alla Prius ed alla prima generazione della Yaris, nominata European Car of the Year" nel 2000. Nel 2005, Toyota stringe una joint venture con PSA Peugeot Citroën per la produzione in Repubblica Ceca dei modelli Aygo, C1 e 107.

 

Nello stesso anno la seconda generazione di Toyota Prius viene eletta European Car of the Year, mentre le vendite in Europa raggiungono per la prima volta 1 milione di unità.

I numeri di Toyota oggi

Oggi, Toyota può vantare 30 società di marketing in Europa, che coprono circa 56 paesi, supportati da 14 centri ricambi e 11 centri logistici dedicati ai veicoli. Attualmente in Europa circolano quasi 13 milioni di veicoli Toyota e Lexus.


75 anni dopo Kiichiro Toyoda ha trasformato il piccolo Dipartimento di produzione ricavato all’interno della Toyoda Automatic Loom in quella che è oggi la Toyota Motor Corporation: un’Azienda che impiega oltre 300.000 addetti in tutto il mondo e che ha prodotto oltre 200 milioni di veicoli.

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