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Fca ha commesso negli Usa una frode sui motori diesel paragonabile a quella della Volkswagen, e dopo la fusione Fca-Peugeot, ha ammesso che la sua filiale americana ha venduto tra il 2014 e il 2016 oltre 100mila veicoli dei marchi Jeep e Ram con motori diesel dotati di dispositivi illegali per aggirare i test sulle emissioni. L’azienda ha così accettato, in un accordo (settlement) raggiunto venerdì scorso con il Dipartimento alla Giustizia statunitense, di pagare sanzioni penali per circa 300 milioni di dollari (poco meno di 300 milioni di euro) fra multa e rinuncia ai guadagni illeciti. Inoltre, Stellantis ha dichiarato che “FcaUs ha raggiunto un accordo che risolve un'indagine penale del dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti su 101.482 veicoli con motori diesel venduti negli anni dal 2014 al 2016. L'accordo, soggetto all'approvazione del tribunale federale degli Stati Uniti, include una dichiarazione di colpevolezza”.
Nel frattempo, prosegue la crisi nel settore dell’auto. In Svizzera, per esempio, le vendite si sono confermate in calo anche a maggio 2022. Sono state registrate 18.450 vetture immatricolate, circa l'8% in meno rispetto allo stesso mese del 2021. Da un lato continua a incidere il conflitto tra Russia e Ucraina, dall’altro le difficoltà da parte del mercato di reperire la componentistica e le materie prime, come ha ammesso l'associazione degli importatori Auto-Suisse. Nei primi mesi del 2022, i veicoli usciti dai concessionari sono stati 88.323, con un calo di circa il 20% rispetto al 2021 e del 31% rispetto al 2019, cioè in un periodo pre pandemia. In questo mercato asfittico, si conferma nei primi cinque mesi dell’anno Volkswagen come primo marchio per numero di auto vendute, a seguire Bmw (8.914) e Skoda (7.986). Quelli che sono cresciuti di più, invece, sono Kia che ha fatto registrare un +22%, Hyundai (+18%) e Toyota (+14%).