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Trascorreva metà del tempo con l'amante e metà con la moglie. E così, dopo la morte di un operaio 39enne di Torino in un incidente d'auto durante una trasferta lavorativa, l'assicurazione le ha dovute risarcire entrambe. Secondo quanto riporta La Stampa, le due donne non divideranno a metà la somma. La compagnia radoppierà la cifra prevista, erogando la stessa somma due volte. L'avvocato dell'amante, Gino Michele Domenico Arnone, ha così commentato la richiesta danni, chiusa in via extragiudiziale: «Nessuno avrebbe potuto negare la legittimazione ad agire a quella donna che si era qualifica come 'fidanzata della vittima'». Era stata lei, peraltro, a riconoscere il corpo dell'uomo, in quanto rintracciata immediatamente dalla polizia. La moglie, che si trovava fuori Torino per lavoro, era arrivata in ospedale a cose fatte. E aveva scoperto la doppia vita dell'uomo, poi riconosciuta anche dall'assicurazione.