Toninelli: «Nuovo sistema di controllo per i viadotti»

Toninelli: «Nuovo sistema di controllo per i viadotti»
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Presentato al MIT il nuovo protocollo di monitoraggio e manutenzione dei viadotti autostradali
8 agosto 2019

Tra pochi giorni ricorrerà il primo anniversario del crollo del Ponte Morandi, tragedia di enormi proporzioni intanto per il tributo di vite umane, ma anche inderogabile memento della necessità di tenere sotto attento controllo le infrastrutture esistenti, procedendo senza indugio a verifiche di dettaglio definendo adeguati criteri di monitoraggio.

E proprio con qualche giorno di anticipo sulla data della tragedia di Genova è stato presentato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il nuovo protocollo di monitoraggio e manutenzione dei viadotti autostradali, strumento che nelle intenzioni del Ministro porterà un ben diverso approccio alla tematica della sicurezza per chi viaggia.

Il Ministro Danilo Toninelli durante il suo intervento di presentazione del nuovo Protocollo di monitoraggio e manutenzione dei viadotti autostradali
Il Ministro Danilo Toninelli durante il suo intervento di presentazione del nuovo Protocollo di monitoraggio e manutenzione dei viadotti autostradali
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«Oggi posso affermare - ha dichiarato con una certa solennità Danilo Toninelli in occasione della presentazione alla stampa del protocollo - che lo Stato è tornato a fare lo Stato. Sono stato deriso per essere andato sotto un viadotto, a toccare con mano lo stato di salute dei piloni dell’A24: oggi presentiamo un documento che impone interventi di verifica straordinari, un nuovo modello che supera la logica dell’autocertificazione sui controlli da parte delle società concessionarie e traduce in sicurezza concreta per gli utenti gli interventi obbligatori di verifica su ponti e viadotti».

Un anno di controlli sui viadotti

Il documento del MIT nasce dall’incarico affidato dal Ministro all’UIT (Ufficio Ispettivo Territoriale) di Roma di eseguire, sulla rete di propria competenza, verifiche straordinarie per accertare lo stato conservativo dei viadotti e le relative condizioni di sicurezza.

L’incarico, a differenza di quanto normalmente svolto nell’ordinaria attività di vigilanza autostradale, prevedeva che l’accertamento non fosse demandato alle Società Concessionarie nell’ambito della esclusiva responsabilità di cui al Codice della Strada, ma avvenisse individuando criteri di verifica disposti direttamente dal Ministero.

L’UIT Roma ha eseguito, da settembre 2018 a luglio 2019, circa 180 sopralluoghi, verificando lo stato di altrettanti viadotti rientranti nella rete autostradale di propria competenza, che si estende per circa 2.000 km del centro-sud della nazione; i viadotti ispezionati, nella maggior parte dei casi, appartenevano alla famiglia delle opere degradate, individuate come tali dalle stesse Società Concessionarie, ed hanno interessato anche le superfici interne degli impalcati a cassone.

I sopralluoghi hanno confermato un grado di degrado in alcuni casi molto avanzato, tale da rendere necessarie le verifiche di sicurezza prescritte dalla legislazione vigente; in attesa che tali verifiche fossero eseguite, l’UIT Roma ha accertato anche le condizioni di transitabilità provvisoria dei viadotti, disponendo in alcuni casi la totale interdizione al traffico e in altri casi restrizioni all’uso, compatibili con le ridotte capacità prestazionali dei viadotti.

Dopo aver verificato come che tutte le relazioni, i calcoli e le ipotesi di caratterizzazione assunte dalle Società Concessionarie, presentavano  rilevanti anomalie, si è reso necessaria l’emanazione di nuove linee guida di indirizzo per il monitoraggio e la manutenzione dei viadotti autostradali, per prevenire anomalie di calcolo: la ricerca, affidata alle Università di Roma La Sapienza, Federico II di Napoli e Politecnico di Torino, ha avuto lo scopo di definire un “Protocollo Scientifico Unitario“ per l’individuazione delle soglie di allerta ai fini di un adeguato monitoraggio delle opere d’arte.

Per questo sono state eseguite prove di carico sui viadotti esistenti, come la prova a collasso del viadotto abbandonato Alveo Vecchio dell’A16 Napoli-Canosa, la prova sul viadotto Colle Castino dell’A24 Roma-Teramo e sul viadotto Coltano dell’A12 Livorno-S-Pietro in Palazzi.

Le linee guida, che sintetizzano gli accertamenti eseguiti e forniscono le prime indicazioni utili per le verifiche e il monitoraggio manutentivo delle opere d’arte esistenti, saranno ora notificate alle società concessionarie della rete di competenza dell’UIT di Roma e diventeranno disposizioni del concedente a cui le concessionarie dovranno obbligatoriamente adempiere; le stesse linee guida potranno poi essere estese a tutta la rete stradale e autostradale italiana.

Il Capo dell'UIT di Roma, ingegner Placido Migliorino, illustra i contenuti del nuovo Procollo
Il Capo dell'UIT di Roma, ingegner Placido Migliorino, illustra i contenuti del nuovo Procollo

«La stragrande maggioranza dei viadotti verificati - ha dichiarato Placido Migliorino, capo dell’UIT di Roma - presenta un avanzato stato di degrado dei componenti, che ha reso necessarie specifiche verifiche straordinarie sulle autostrade».

L’auspicio degli utenti è che gli oneri di spesa derivanti dai controlli e dagli interventi di ripristino non si tramutino in aumenti incontrollati dei pedaggi autostradali: su questo aspetto, per nulla banale, il Ministero ha assicurato massima vigilanza.

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